A Dubai è il giorno di Francesco Totti. L'ex capitano giallorosso prende parte alla Dubai International Sports Conference assieme all'ex Barcellona Carles Puyol e al calciatore locale Ismail Matar (centrocampista dell'Al-Wahda) per parlare delle strategie d'investimento dei calciatori. Modera il dibattito il giornalista sportivo Mustapha AgHa. L'ex capitano ritirerà inoltre il Globe Soccer Award alla carriera. Queste le sue parole:
"Il mio investimento principale è stato il calcio, di tutto il resto parlo col mio commercialista. Fino allo scorso anno pensavo solamente a giocare, adesso è normale che abbiamo altre priorità come investire espandendo il proprio nome in tutto il mondo. Se dovessero uscire cose importanti ben vengano, premiano l’uomo più che lo sportivo. Il calcio rispetto ai tempi nostri è cambiato, preferivo quello di prima a quello di adesso: ora si pensa più al business, prima si pensava più a far crescere i ragazzi. Gli aspetti più romantici del calcio sono la fedeltà e l’appartenenza, non la parte commerciale, certe cifre del calciomercato sono fuori dalla realtà. In Italia dal punto di vista internazionale ci sono Milan e Inter che sono le squadre più blasonate. Poi Real Madrid, Barcellona, Manchester, sono più strutturate economicamente. Per noi in Italia è più complicato affrontarle, si fa più fatica rispetto alle altre nazioni. Ho preferito il calcio ai soldi, è sempre stato così per me. Fino all'anno scorso, il mio obiettivo era giocare ed essere in campo. Ora la mia priorità è investire il mio tempo nella Roma e promuovere il club nel mondo. In questo momento non sto pensando di fare l’allenatore, quando pensi di farlo ti scatta qualcosa nella testa e a me non è scattato. Alcuni miei ex compagni hanno pensato da subito alla carriera da allenatore, appena hanno finito con quella da calciatore, era un pensiero che avevano in testa. Penso ad altro, in futuro se tornerà questa idea ci rifletterò profondamente. Il miglior giocatore al mondo? Per me è Messi. Ma non ditelo a Cristiano Ronaldo e a Neymar (ride, ndr). Salah? Uno dei migliori giocatori al mondo, la sua cessione è stata una decisione congiunta di società e giocatore”.
(foto da twitter @Globe_Soccer)
“Football Players: Business Plans”: Session 2 moderated by @Mustafa_Agha with Francesco @Totti – #ASRoma Manager, @Carles5puyol – #FCBarcelona Former Player and @IsmaeilMatar10 – Al Wahda Club Player #WHDFC ⚽ #disc2017 #dubaisc #globesoccer pic.twitter.com/2zfBC1NvnE
— #GlobeSoccer Awards (@Globe_Soccer) 28 dicembre 2017
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SKY SPORT - Totti è intervenuto anche all'emittente satellitare. Queste le sue parole:
Questa Roma è da scudetto?
È una squadra candidata a vincere lo scudetto, è una delle 3 o 4 che possono realmente arrivare a contendersi il titolo di campione d’Italia. È competitiva e forte. Quest’anno c’è un campionato diverso rispetto a quello dell’anno scorso. Ci sono 3 o 4 squadre fortissime che cercano di fare più punti possibili.
Invidi qualcosa alla Juve da dirigente della Roma?
La parola invidia non fa parte del mio repertorio. Vedo, ascolto e scruto. Quello che posso dire in questo momento è questo: la mancanza dello stadio di proprietà. Quella è l’unica cosa che posso invidiare alla Juventus, a parte gli scudetti e le Champions vinte. Quello è normale.
Lo scudetto vinto a Roma vale molto di più rispetto a quello vinto in altre squadre? È più difficile vincere a Roma rispetto ad altre città?
Purtroppo sì, le statistiche dicono questo. Uno scudetto a Roma ne vale 10 altrove. Queste sono chiacchiere leggendarie. Speriamo che questa Roma possa crescere e migliorare sotto tutti i punti di vista.
Dybala sta vivendo un momento di difficoltà. Non è che anche la Roma inizia a pensarci? All’estero tanti ci pensano…
Noi non facciamo parte dell’estero (ride, ndr). La vedo molto difficile. Se dovesse cambiare, non penso che dalla Juve venga alla Roma. Penso che andrà all’estero. Ma queste sono chiacchiere da bar. Credo che rimarrà alla Juve, uno dei top club mondiale. Ha la possibilità di vincere con quella squadra, dipenderà anche da lui.
De Rossi ha detto ‘Totti mi manca perché mi faceva vincere le partite’.
Gli manco perché ero vicino a lui sul pullman per andare allo stadio (ride, ndr). Forse gli manca la chiacchierata, lo scherzo. Oltre a far vincere io le partite, le faceva vincere lui e il resto della squadra. Anche se poi insieme non abbiamo vinto tantissimo.
Hai detto che Messi è più forte di Ronaldo. Perché? Poi hai detto che non ti piacciono più queste cifre che girano nel mondo del calcio…
Io mi prenderei entrambi, sia Cristiano che Messi, ma se devo scegliere scelgo Leo. E’ più giocoliere, più inventivo. Stiamo comunque parlando di due giocatori sopra la media. Sono anche più suo amico rispetto a Cristiano. Le cifre esagerate? Sono fuori budget, soprattutto per l’Italia. Il calcio è cambiato, non si pensa più al settore giovanile, si punta più all’estero, dove il nome va pagato tantissimo. Chi non ha la possibilità rimane fuori dal giro.
Quando vedi tuo figlio giocare cosa succede?
Oggi ho visto la partita col Barcellona e non è andata benissimo, hanno perso 3 a 0. Però, a dir la verità, è la prima volta che lo guardo dal computer. Un po’ mi ha emozionato, in certi momenti mi sono rivisto quando ero piccolo. Ho passato quei 30-40′ di partita ripercorrendo il percorso giovanile fatto da me, mi ha veramente emozionato. Sperando sempre che lui non senta queste parole, anche perché io dico tutto il contrario di quello che penso. Se dovesse andare per le lunghe, sono fiero di lui. Altrimenti farà altro.