ROMA RADIO - Federico Fazio, difensore centrale della Roma, è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica ufficiale del club giallorosso per parlare del derby vinto sabato contro la Lazio e della sfida di Champions in programma mercoledì con l'Atletico Madrid. Queste le sue parole:
Quanto è bello vincere un derby?
"Molto bello vincere il derby, è una vittoria importante perché la Lazio è una nostra rivale in classifica. La Juventus poi ha perso e questo ci permette di guadagnare punti. Dobbiamo continuare così: guardiamo anche le altre partite ma quelle importanti sono solo le nostre".
La Roma ha provato a fare gioco, è stata attenta alle ripartenze e ha bloccato la Lazio.
"Sì, sappiamo che sono bravi nelle ripartenze. Siamo stati compatti, loro non avevano la possibilità di pareggiare o vincere questa partita, al di là del rigore. Abbiamo lavorato bene, una partita importante per la classifica e per noi, poi vincere il derby è sempre bello"
Ora c'è l'Atletico Madrid. Per voi è difficile affrontare ogni partita con la necessità, l'obbligo di vincere?
"La mentalità è molto importante, dobbiamo abituarci a vincere, a lavorare e giocare ogni tre giorni per cercare i tre punti. L'Atletico è una squadra tosta, difficile da affrontare, che ha esperienza in Champions League. Ma non ci accontentiamo del derby, dobbiamo vincere a Madrid per continuare questo percorso di crescita".
Il mister dice che vi è entrato nella testa. Davvero è così?
"Sì, dal primo minuto sapevamo che sarebbe stata una partita dura, che avremmo dovuto attaccare e pressare, restare corti, senza paura. Abbiamo fatto una grande partita,. Il match con l'Atletico potrebbe essere simile: è una squadra compatta, loro sono bravissimi a ripartire".
Dicono che gli attaccanti sono i primi difensori. Nel caso della Roma ancora di più, visto come gioca in fase difensiva. Il lavoro fatto in allenamento si vede, si è visto anche nel derby.
Sì, lavoriamo per andare a prendere alto l'avversario. Ma già non pensiamo più al derby, c'è l'Atletico Madrid fra due giorni.
Sei sempre sicuro e affidabile con il pallone tra i piedi, ma sembra che ora tutta la squadra sia tranquilla e abbia fiducia in se stessa.
"Sì, è vero, ho questa qualità. La squadra crede in se stessa, è un gruppo compatto dentro e fuori dal campo. Anche i giocatori arrivati quest'anno stanno facendo bene, si sono inseriti subito alla grande e so che non è facile cambiare paese e campionato".
Dzeko, prima di un calcio d'angolo nel primo tempo, ti ha sussurrato qualcosa all'orecchio. Cosa ti ha detto?
"Era amore!"
Sul turnover: in questo momento sembra che il mister abbia fatto capire anche ai calciatori che giocano meno che tutti sono importanti.
"Sì, lo abbiamo capito. Siamo professionisti, ovviamente vogliamo giocare tutte le partite, ma chi entra dalla panchina è importantissimo, come lo è stato Juan Jesus sabato. Dobbiamo arrivare in fondo al campionato con la possibilità di vincere qualcosa, tutte le partite contano, a prescindere da chi gioca".