ROMA TV - Juan Jesus, centrale della Roma arrivato in questa sessione dall'Inter, ha rilasciato un'intervista all'emittente ufficiale del club giallorosso in cui ha parlato delle sue ambizioni per la prossima stagione ma anche del suo passato. Queste le sue parole, iniziando da una precisazione sul suo nome: "C'è questo problema. Il nome completo è Juan Jesus ma è meglio chiamarmi Jesus, almeno nessuno fa casino"
Come ti descriveresti come ragazzo?
Sono molto tranquillo, un po' riservato, ma molto divertente. Mi piace scherzare, qui sto facendo gruppo... Sono un po' come Manolas. Forse Manolas è un po' troppo ma io sono lì (ride, ndr)
E il gruppo è composto da ragazzi divertenti?
Sì, i ragazzi lo sono. Ho bisogno di tempo per prendere confidenza con i ragazzi, poi farò casino insieme a loro.
E' arrivato un altro connazionale quest'anno: Gerson. Che consiglio gli daresti?
Non è facile per lui perché trova un'altra cultura. Ogni tanto parlo con lui e gli dico di stare tranquillo. Il problema è la lingua e poi il resto verrà da sé. Ogni tanto mi chiede dei consigli su come stare in campo, perché il calcio italiano è molto tattico e quindi deve pensare molto per sfruttare al meglio le sue qualità.
Quali sono le differenze tra il calcio brasiliano e il calcio italiano?
Per me è stato un po' più facile perché dove son cresciuto, nell'Internacional di Porto Alegre il calcio era molto tattico. Le squadre del sud sono più toste perché fanno molto bene la fase difensiva. Devo ancora imparare tanto perché sono giovane, ma qui migliorerò tantissimo".
A proposito dell'Internacional di Porto Alegre che hai nominato, ora Falcao ne è l'allenatore: che effetto ti fa giocare nella Roma?
Mi fa piacere perché è stato un grande giocatore. E' stato anche un mio allenatore. E' stato un grande giocatore e una grande persona, spero di fare anche solo un minimo del bene che è riuscito a fare lui
Sei nato nello stesso paese di Cerezo, Belo Orizonte...
Lui ha sempre fatto bene. Sono contento che sia nato nella mia stessa città ed è molto conosciuto lì, io meno perché sono uscito prima dal Brasile.
Sei il 41esimo brasiliano della storia della Roma. Tu giochi nel ruolo di Aldair: cosa vorresti rubare da lui?
Lui è stato un centrale tecnicamente molto forte. Sicuramente se potessi prendere un po' della sua tecnica la prenderei...però la tecnica si può migliorare in allenamento capendo meglio le situazioni di gioco. Vorrei fare almeno il 50% di quello che ha fatto lui
Sei un classe 1991 e hai ancora una carriera lunga. Ti da fastidio sentir dire che spesso ti deconcentri?
Mi stimola invece perché so di non essere una macchina. Ci sta sbagliare ma devo migliorare ed essere più concentrato. So che posso fare 89 minuti alla grande però a volte la gente aspetta un mio errore in quel minuto per sottolinearlo. Penso che vorrei smettere a 35 anni ma ho ancora tanto da imparare e con la Roma credo di poter fare il salto di qualità
Panucci ha detto che ha imparato più con Spalletti che con tutti gli altri allenatori: sei d'accordo?
Sì, ho già imparato tantissimo. Tanta gente ho sentito che ha detto che Spalletti ti fa migliorare tantissimo e sicuramente sarà così
Come vedevi la Roma da fuori?
Quando c'era la Roma era sempre una partita attesa e difficile essendo una squadra difficile da battere. In allenamento si vede che la qualità richiesta è sempre alta
Chi è il compagno che ti ha colpito di più tecnicamente?
Totti, ma non c'è bisogno di sottolineare le sue abilità tecniche. Diego Perotti anche è uno dei più forti
E' difficile marcare Dzeko?
E' difficile perché è forte e grosso, però mi aiuta a migliorare per quando affronterò altri attaccante
Cosa dovete fare per la prossima stagione?
Lavorare tantissimo e bene come stiamo facendo ora. Dobbiamo andare avanti pian pianino come si dice in toscano (ride, ndr). Le vittorie arrivano quando lavori tanto e con qualità