N1 - Il difensore bosniaco della Roma Ervin Zukanovic, così come i suoi compagni di squadra e di nazionale Dzeko e Pjanic, ha rilasciato un'intervista all'emittente televisiva. Queste le sue dichiarazioni:
Siccome di voi tre calciatori Bosniaci tu sei quello che a Roma è da meno tempo, puoi farmi, dato che siamo a fine stagione,un riassunto della stagione della Roma di quest'anno?
Io sono venuto qui a inizio Febbraio, ho seguito molto la situazione della Roma. Molto dipende da questa partita lunedì contro il Napoli. Se li battiamo, saremo sicuramente in lotta per il secondo posto. Se no, credo che saremo meritatamente terzi avendo dato il massimo per il terzo posto.
Sei contento del tuo contributo?
Sicuramente sono contento, prima di tutto perché sono venuto tre o quattro mesi fa, sono un giocatore nuovo, ho fatto un salto nella mia carriera, andando sempre un gradino più su. Questo è il mio picco nel calcio Italiano, per questo ho sempre lavorato sodo e devo essere felice. Dei traguardi nella vita ho fatto realtà, giocando, tra l'altro, la Champions League. La mia esperienza qui è positiva. Quando finisce il campionato voglio riposarmi e iniziare la preparazione al meglio e giocarmi le carte per i primi undici.
Ovviamente, qui ci sono Edin e Miralem. Quanto sono importanti loro due per abituarti nella nuova città, nel club e così via?
Quando sono venuto qui per la prima volta, il primo giorno e' stato molto più facile del previsto. Sento quasi di non aver cambiato squadra. Di fatto, mi hanno ricevuto, fatto vedere tutto il più importante, quello che devi sapere... Siccome sono venuto da solo, loro mi hanno fatto compagnia. Sento veramente che non ho cambiato squadra. Mi sembra come essere in nazionale, ed e' molto più facile che andare altrove e non conoscere nessuno. Io sono stato anche in questa situazione, dove non conoscevo nessuno e devo dire che è molto più difficile adattarsi. Così è più facile.
Pensi che nella Roma potresti avere almeno un po' più di minuti giocati, siccome in nazionale dai il meglio di te, sei nei primi undici, e giochi bene in generale?
Guarda, quando sono arrivato qui in Italia, al Chievo Verona, che è una piccola squadra, non ho giocato all'inizio, che e' completamente normale, perché il calcio Italiano e' faticoso, si gioca molto sui dettagli e sulla tattica. E questo vale anche per la Roma. Ho fatto un grande salto in avanti venendo a Roma, una grande squadra, devo anche abituarmi un po' a tutto. Non ho mai avuto paura. Dal canto mio darò tutto il possibile, il massimo, e credo di poter lottare per avere molte partite nelle gambe. Sono qui da poco, però ho giocato gia' in delle partite molto forti e ho fatto bene.
Parliamo adesso un po' della nazionale della Bosnia Herzegovina. Le ultime due partite che abbiamo giocato contro il Lussemburgo e la Svizzera abbiamo dimostrato che la nazionale puo' fare grandi cose. La prossima la giochiamo contro la Spagna, dopo di che inizia il nuovo ciclo delle qualificazioni. Che ci possiamo aspettare nel futuro dalla nazionale Bosniaca?
E' molto difficile dirlo. Noi siamo un po' strani. Alla fin fine quando mi metto ad analizzare la situazione delle qualificazioni precedenti e le partite contro l'Irlanda, ma anche queste ultime due contro il Lussemburgo e la Svizzera, mi convinco sempre di più che abbiamo sprecato un'opportunità unica non facendo parte dell'Europeo. Abbiamo una squadra di qualità. Avevamo tutti i mezzi per andare in Francia. Non ci siamo riusciti. E' inutile parlare di buon gioco contro la Svizzera, perché non siamo andati all'Europeo. Solo quello era importante e solo quello che rimane scritto nella storia. Quindi dobbiamo cambiare mentalità. In partite importanti dobbiamo fare una preparazione migliore a livello mentale e fisico e capirne l'importanza. Siamo sulla strada giusta. Abbiamo vinto due partite, e speriamo di continuare cosi' e migliorare.