Draw my life, PEROTTI: "La Roma un colpo di fulmine, una attrazione fortissima" (VIDEO)

29/04/2016 alle 18:52.
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, arrivato alla Roma a gennaio dal , è l'undicesimo protagonista del Draw my life, pubblicato dall'As Roma tramite il canale Youtube della società giallorossa. Queste le sue parole:

"Mio papà era calciatore, mia madre piena di attenzioni e due sorelle. Mi chiamo Diego, come Diego Armando Maradona ed è stato il primo dono che ho ricevuto dai miei genitori. La mia passione è sbocciata prima che sapessi del cognome che portavo ma il destino non sempre segue una linea retta. La mia carriera ha conosciuto tanti momenti di difficoltà, cadiamo per rialzarci. A 13 anni il Boca mi ha scartato perché ero esile. Cercavo spazio in altre squadre e mi sono trovato fuori. Un anno fermo e il sogno che rischia di sgretolarsi. Che si fa? Semplice, si riparte. Il desiderio di giocare era più forte di qualunque cosa. Tutto quello che è successo dopo è incredibile, il Siviglia, l'Argentina. Non so trovare le parole giuste per raccontare. Sapete chi era il ct della nazionale? Maradona. Sapete chi ho sostituito contro la Spagna? . Ricapitoliamo: Maradona mi fa segno di entrare, mi da il cinque. Tentavo in tutti i modi di restare normale, adoro i film e le serie con i detective. Mi sono iscritto all'università di Siviglia ma l'esperienza è durata poco: gli impegni calcistici non mi hanno permesso di approfondire gli studi e la notorietà non mi faceva sentire a mio agio con i compagni. Gli studenti mi fermavano, mi sentivo al centro dell'attenzione. Una volta sono uscito dalla classe per rispondere a Maradona: mi sentivo di mancare di rispetto ai professori e ai compagni. Non permettete mai che il successo vi faccia perdere di vista le regole di convivenza in un gruppo. La mia carriera ha conosciuto momenti complicati: dopo i successi di Siviglia ho avuto infortuni che hanno messo a dura prova la tenacia. Una breve esperienza col Boca non era andata nel verso giusto, ero ancora di fronte ad una svolta: smettere o riprovare. Il , una nuova esperienza e opportunità: in Italia sono tornato a credere in me stesso e a divertirmi. Il destino mi ha portato di fronte all'ultima sfida: la partita della mia sfida si disputa a Roma, sono pronto a giocarmela fino in fondo. Nella capitale mi sono trasferito con mia mogie e mio figlio. Non è stato complicato scegliere la Roma, il giallorosso è stato un colpo di fulmine, una attrazione fortissima. Simile a quella della nazionale. Come tutti gli argentini ho il sogno della nazionale. Cadiamo per rialzarci. A proposito: al mio primo derby mi sembra che siamo rimasti in piedi, o sbaglio?"