RADIO UNO - La Roma «è attrezzata per vincere lo scudetto», ma «io più che le inseguitrici temo la Roma stessa». Questa la battuta con cui il direttore generale della Roma Mauro Baldissoni, intervenuto al programma radiofonico Rai 'Radio anch'io lo sport', ha risposto a una domanda sulle squadre che inseguono i giallorossi. «Non è retorica - ha aggiunto Baldissoni - siamo convinti di essere attrezzati per vincere, ma non ci nascondiamo che non è facile. La Roma non vince da tanto tempo, occorre migliorarsi e avere continuità di risultati. Anche il Napoli e la Juventus e l'Inter e la Fiorentina sono attrezzate».
Rispetto alle critiche nei confronti di Rudi Garcia delle settimane scorse, Baldissoni ha detto: «In discussione siamo tutti quando facciamo questo lavoro. Tutti siamo stati oggetto di critiche, fa parte del lavoro che facciamo. Credo ci sia molto anche dell'attesa di vittorie che c'è in questa città. Alzare le aspettative significa alzare la pressione e fare emergere critiche più dure. ma le accettiamo volentieri se il presupposto è quello di crescere. Siamo molto contenti del lavoro fatto da Garcia, con lui c'è un rapporto molto franco e diretto da quando è arrivato a Roma. In passato alcune dichiarazioni non sono state propriamente fortunate, ma ciò non ha intaccato il rapporto di fiducia. Non dimentichiamo che Garcia ha fato il record di punti della Roma in campionato e ha conquistato due secondi posti».
Totti come Rivera ? «Sarà lui a scegliere e decidere il suo futuro. C'è un accordo del club con il giocatore per proseguire con un ruolo quando il campione deciderà di smettere». Anni fa l'ex golden boy del Milan e del calcio italiano si ritirò dopo un infortunio e a fine stagione divenne vicepresidente del club rossonero. Sarà così anche per il Capitano ? Baldissoni ha precisato che Totti «ora è fermo per un infortunio, ed è a punto della sua carriera per il quale è naturale non essere impiegabile al 100% in tutte le partite. Ma lui è ancora aggregato alla squadra e al gruppo». Baldissoni ha aggiunto che Totti «ha un rapporto diretto con il presidente. Sta a lui decidere cosa fare e quando. A lui il diritto di scegliere in quale settore continuare la sua carriera nella Roma, settore tecnico, dirigenziale o di rappresentanza».
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Baldissoni, è l'anno giusto?
Glielo saprò dire a fine campionato (ride, ndr).
Roma avanti a un quartetto di assoluto valore. Un buon momento.
Si, ma non si valutano i momenti, ma i percorsi. Il campionato è iniziato da poco, siamo già a nove giornate e la classifica esprime il lavoro fatto da ciascuna squadra. Esprime anche un evidente equilibrio, che rende il campionato più interessante rispetto agli ultimi, ma è presto per fare valutazioni definitive. Ognuno si sta godendo il frutto del proprio lavoro, noi il conseguimento del primo posto in solitaria, che non raggiungevamo da circa 2 anni.
Garcia era sul banco degli imputati, ora ha ottenuto risultati.
Lo è stato molto, ma siamo stati un po' tutti oggetto di critiche, fa parte del lavoro che facciamo e dipende dalla grande attesa che c'è in città, visto che la squadra non vince da diversi tanti anni e che ora si è attrezzata per farlo. Alzare le aspettative vuol dire alzare le critiche, anche più dure, che accettiamo volentieri se ci spingono a fare meglio.
A cosa si deve la differenza nei risultati tra Champions e campionato?
Giocare in Champions League implica l'utilizzo di energie maggiori, soprattutto se si vuole vincere in campionato, sicuramente una squadra meno abituata come la Roma probabilmente può pagare un po' il dazio. Ma è anche frutto di circostanze ed episodi, se non ci fosse stata la traversa di Florenzi a Borisov e avessimo fatto risultato a Leverkusen staremmo parlando di un'altra classifica. Ci sono ancora possibilità di passare il turno, non demordiamo di certo.
Ci dica la verità, Garcia è stato mai in discussione?
Ma no. A parte che lo siamo tutti quando facciamo questo lavoro, ma non è vero che il rapporto fosse agli sgoccioli: abbiamo un rapporto molto franco e diretto con l'allenatore, siamo contenti di quanto ha fatto da quando è arrivato. Alcune cose, come le dichiarazioni di fine stagione, non sono state probabilmente fortunate ma glielo abbiamo detto in maniera chiara attraverso il presidente. Ma questo non ha minimamente intaccato un rapporto di collaborazione e fiducia più ampia. Non scordiamoci che Garcia ha fatto il record di punti, portando la Roma due volte al secondo posto. Ci aspettiamo di migliorare e il discorso vale per tutti.
C'è ancora spazio per Totti in questa Roma, nella mente di Garcia e della vostra?
Totti non può non esserci, quello che rappresenta è così grande che occupa la Roma pienamente. E' fuori per infortunio, come sapete, ma a inizio anno ha avuto occasioni di scendere in campo. Ovviamente è arrivato a un punto della sua carriera in cui non può essere considerato impiegabile al 100% in tutte le partite, ma la sua partecipazione è quella di sempre. Finché Francesco può dare qualcosa siamo felici di averlo con noi ed è sicuramente al centro delle nostre attenzioni.
Continua ad esserci però un problema difensivo. Tornando indietro, al mercato, oltre a Salah e Dzeko avrebbe preso un difensore centrale in più?
È un'osservazione che ci può stare, premesso però che a calcio si gioca in 11 e la fase difensiva non dipende solo dai difensori. Non dobbiamo dimenticare che la Roma si è approcciata al mercato con delle limitazioni, con delle restrizioni concordate con l'UEFA per il Financial Fair Play. Restrizioni che non riguardavano solo il numero di giocatori impiegabili in Champions League, cosa che ha implicato fare delle scelte, ma anche restrizioni di natura più economico-finanziaria, relative anche a un impegno ad avere un saldo di mercato attivo nel corso della stagione, tra le due sessioni. Non soltanto riguardo i costi di trasferimenti, ma anche i costi degli stipendi in entrata e in uscita. Fatto questo calcolo non certo semplice si è deciso di investire dove ritenevamo di doverci migliorare, sulle priorità che erano state riscontrate insieme al nostro allenatore, ossia il centravanti, il terzino sinistro, un laterale di attacco e un portiere. Il resto è stato utilizzato per completare la rosa. Poi abbiamo ottimi giocatori in ripresa, come Castan e Strootman, che nel corso dell'anno potranno dare il loro contributo anche per migliorare le lacune evidenziate fino ad oggi. Colmare dei buchi comprando giocatori di primissima fascia sarebbe stato non solo impossibile per quelle restrizioni che ho citato ma anche poco strategico per la valutazione sull'intera stagione.
Tornando a Totti, ricordo Rivera che all'ultimo anno vinse con il Milan lo scudetto della 'stella', giocò solo 13 partite su 30 per i tanti infortuni e a fine stagione fu 'promosso' vicepresidente. Con l'augurio che la Roma vinca lo scudetto, c'è un futuro da dirigente lui come fu per Rivera ed è stato per Nedved, oppure succederà come per Del Piero, bandiera fuori dalla società?
Devo sottoscrivere tutto il pacchetto (ride, ndr). Certamente, con Francesco c'è già un accordo per proseguire con un ruolo importante in dirigenza quando deciderà di smettere. C'è un rapporto molto forte con il presidente, spetta a lui decidere cosa fare. Non solo c'è già un accordo per il futuro, ma sta a lui il diritto di scegliere dove esprimere la parte successiva della sua carriera, se a livello più tecnico, dirigenziale o di rappresentanza. Ovviamente conosciamo il suo potenziale a livello globale e saremmo felici di potergli far svolgere un ruolo di rappresentanza a livello internazionale.
Un'eventuale uscita dalla Champions interferirà con il mercato invernale?
Le valutazioni che si fanno sono indirizzate ad aumentare la competitività della squadra, se servirà qualcosa lo si farà e le risorse si troveranno. Devo dire che noi, che siamo amministratori prudenti, nel budget annuale abbiamo previsto l'uscita dal gruppo di Champions League con un approdo in Europa League. Ma ripeto, lo facciamo solo per prudenza di pianificazione amministrativa, non contiamo su quelle risorse che però speriamo di ottenere.
Per quanto visto finora, tra le inseguitrici lei personalmente quale teme di più?
Temo la Roma. Non è retorica, ma è giusto guardare a noi stessi e cercare di migliorarci. Sappiamo che la Roma è attrezzata per vincere e quindi non ci nascondiamo quando lo diciamo, ma tra essere attrezati per vincere e vincere la differenza è molto ampia, specie per chi non vince da tanti anni. Non è un tema irrilevanti. La consapevolezza e la fiducia si possono trovare partita per partita, cercando di mantenere un livello da protagonisti come nelle ultime partite. Continuiamo a costruire questa mentalità e questa sicurezza, poi ci occuperemo delle altre.
Roma e Napoli si contenderanno il titolo fino alla fine?
Credo che ci siano più squadre attrezzate per vincere. Abbiamo detto che la Roma lo è, ma lo è anche il Napoli, come la Juventus anche se ora è un po' attardata, l'Inter o la Fiorentina, che lo ha dimostrato nelle ultime giornate. È un campionato più equilibrato rispetto al passato, con più squadre in grado di competere. Evidentemente può essere un campionato più difficile ma la capacità di migliorarsi nel corso della stagione e di ottenere più continuità di risultati farà la differenza.
Si prevede un derby 'triste', senza tifosi in Curva. Come procede il rapporto con la tifoseria?
Sicuramente c'è un problema molto evidente, un derby senza tifosi non può che essere triste. Per quanto riguarda la situazione a Roma, da inizio stagione i responsabili dell'ordine pubblico hanno ritenuto di introdurre delle restrizioni, in ragione di alcuni eventi dello scorso campionato. Noi ci siamo dovuti adeguare a queste disposizioni. Riteniamo però che sia utile raggiungere un punto di normalizzazione. Più in generale, al ministro Alfano abbiamo detto che sarebbe opportuno per il calcio proporre un programma positivo: se è necessario introdurre delle misure restrittive, come le restrizioni alla'accesso sempre maggiori o il Daspo collettivo, questo può essere accettabile nel contingente. Ma dovremmo proporre contestualmente un programma per normalizzare la situazione negli stadi, come succede nel resto del mondo. Sarebbe bello poter dire che in un tempo relativamente breve, non so se 2-3 anni, dovremo avere l'obiettivo di ridurre le barriere e le restrizioni all'accesso e in questo modo responsabilizzare tutte le componenti, tifosi compresi, per meritarsi la normalizzazione nella fruizione dell'evento.
Il nuovo stadio, a quando la posa della prima pietra?
Siamo in una fase autorizzativa avanzata. in poche settimane ci sarà la presentazione del progetto alla Conferenza dei Servizi in sede regionale, l'ultimo stadio di approvazione che secondo la legge impiegherà circa 6 mesi. Nella prossima primavera si dovrebbe poter procedere alla posa della prima pietra o allo scavo della prima buca.