ROMA TV - Per la trasmissione "SlideShow" del canale tematico giallorosso, oggi è il turno di Miralem Pjanic raccontarsi davanti alle foto che ritraggono momenti topici della sua vita, professionale e non. Queste le sue dichiarazioni:
L'ESORDIO CON IL METZ - Ho ricordi fantastici, ancora oggi quando posso mi sento con gli allenatori che ho avuto. Prima di venire alla Roma ho telefonato ad un mio allenatore del settore giovanile per chiedergli la sua opinione sul venire alla Roma
INSIEME A JUNINHO - E' un giocatore incredibile per come calcia le punizioni. Lo stadio cantava ad ogni calcio piazzato, tutti sapevano che per lui era come calciare un rigore. Purtroppo ci ho giocato un solo anno a Lione
GOL AL REAL MADRID - E' stato uno dei più importanti. Un sogno, c'era anche mio padre in tribuna. E' stata un'emozione fortissima, da piccolo seguivo Zidane e il Real: segnando li eliminai entrambi
LA ROMA - Questo è il mio primo giorno alla Roma, ero molto felice di aver fatto questa scelta e oggi lo sono ancora. Spero di poter portare ancora tante di queste maglie giallorosse. Sono molto contento qui, vivo in una città fantastica e gioco in un club fantastico con tifosi che vivono il calcio: per un giocatore tutto questo è straordinario. Mi sento bene qui
LUIS ENRIQUE - Un grande, pensava in semplice. Purtroppo abbiamo avuto difficoltà in quella stagione ma quando ci ha detto che stava andando via sono stato triste: avremmo dovuto fare di più per tenerlo con noi. Ricordo il suo modo di lavorare: una brava persona, che mi ha aiutato tanto e mi ha fatto crescere
IL GOL AL DERBY - Purtroppo è stato un gol inutile. Marchetti era uscito dalla porta, l'ho visto, ci credevo, l'ho impattata bene ed è entrata
CON ZEMAN - L'anno più complicato. Lui non parla con i giocatori, non ascolta ed è uno che non cambia idea: è stato difficile, potevamo fare meglio se l'ambiente nello spogliatoio fosse stato più positivo. Un anno in cui dentro lo spogliatoio c'è stata poca comunicazione.
IL PALLONETTO AL VERONA - Tra i più belli segnati nella scorsa stagione. Era tutto perfetto per calciare immediatamente e vedendo fuori il portiere ho fatto il pallonetto: è stato importante per avviare la stagione nel modo giusto
IL GOL SU PUNIZIONE AL NAPOLI - Un calcio da fermo può essere importante per sbloccare le partite difficili: abbiamo vinto 2 a 0 grazie ad una mia doppietta e sono stato felice per i nostri tifosi
IL GOL AL MANCHESTER UNITED IN TOURNEE - Uno dei più belli che abbia mai fatto per forza e distanza. Se avessi tirato un po' meno forte me l'avrebbe presa
CON LA NAZIONALE - Tengo tantissimo a questa maglia: il nostro paese ha sofferto tanto e con la qualificazione ai Mondiali in Brasile abbiamo dato gioia a tanta gente. Era qualcosa in più del calcio, con la voglia di fare qualcosa per il nostro popolo. Per me, per la mia famiglia è un orgoglio indossare questa maglia che spero di avere il più a lungo possibile. Farò di tutto per la nazionale
AL MONDIALE CONTRO L'ARGENTINA - E' stata una buona partita: pensavo avremmo avuto più difficoltà ma abbiamo dimostrato carattere giocando bene. E' stata una bella esperienza ma dovevamo passare il turno: siamo rimasti delusi ma poi abbiamo vinto l'ultima partita
FOTO CON DZEKO - Ci sentiamo spesso, parliamo tanto anche dei nostri club: è stato un anno difficile per lui, è molto forte, ha tanta qualità. Per una squadra un giocatore come lui fa bene: ha vinto tanto e mi farebbe piacere averlo sempre vicino
LA GUERRA IN BOSNIA - Non l'ho vissuta, siamo andati via prima e non mi piace parlarne perché sono ricordi tristi. Ci ha fatto tanto male, mi dispiace per le famiglie. Il nostro paese ora sta meglio, piano piano si rimettono a posto le cose: ci torno con grande piacere. Sono orgoglioso di essere nato in Bosnia: ogni anno ci vado per la mia famiglia, i miei nonni
CON IL PAPA' - E' una persona molto importante per me: mi ha fatto diventare un grande giocatore e un grande uomo. Un esempio: spero che un giorno gli ridarò quello che mi ha dato lui
IL FIGLIO - La cosa più bella che ho. Sono il padre più felice del mondo e spero di essere un esempio per lui: gli insegnerò il rispetto per le persone. Spero stia sempre bene di salute, che è la cosa più importante
LA FAMIGLIA - La cosa più imporante che si possa avere. Ho la fortuna di averne una bellissima, senza di loro non sarei arrivato dove sono ora
IL COLOSSEO - Ancora oggi scopro cose bellissime di Roma. Questo è incredibile: vedere certe opere è fantastico. Roma è tra le più belle città al mondo, la amo
TOTTI E DE ROSSI - Sono due simboli di questa squadra. Daniele è un personaggio molto importante nel nostro spogliatoio, uno che ti fa sentire l’amore per la Roma, perché è un tifoso in campo. Ti dà grinta, rabbia, è un grande uomo e sono contento di condividere questi momenti con lui. Come giocatore, poi, è molto molto importante: mi ha aiutato tanto e fa lo stesso con tutti i nuovi arrivati, li mette a proprio agio. Tutti devono volergli bene, perché è una brava persona e tiene a questa maglia.
E Totti è il “King di Roma”, il capo di noi tutti. Mi intendo bene con lui fuori dal campo e sul campo, poi, è ancora più semplice. È un giocatore forte, capisce sempre cosa vuoi fare, vedere le cose prima, è semplice giocare come lui. È uno orgoglio giocare con lui. Un po’ “scemo” negli spogliatoi, ma un giocatore fantastico, incredibile. Spero per lui che potrà ancora giocare molto. Ha fatto un percorso straordinario e meraviglioso, ha fatto la storia della Roma e dell’Italia
IL GRUPPO 2013/2014 - Che scemi... Peccato che Benatia sia partito, avevo legato tanto con lui ma nel calcio non si sa mai. Forse tornerà. Siamo secondi per un altro anno, se avremo questa continuità potremo vincere trofei, avremo più possibilità. La gente se lo merita, faremo di tutto per i tifosi e per noi stessi
CON PALLOTTA - Era il giorno del rinnovo, per me le cose erano chiare: volevo continuare con la Roma anche se restava un anno. Abbiamo preso tempo perché c'era un campionato molto importante, dovevo preparare il Mondiale e volevo fosse tutto chiaro già da prima. Grande il presidente: sono alla Roma dal primo anno di Pallotta. Sta cambiando le cose, tutti lo stimano tanto, lavora duro per il nostro stadio e per la Roma. Se ci riuscirà sarà ancora più grande
GARCIA - Questi con lui sono stati anni positivi, ma lo conoscevo già in Francia dove in quel periodo giocava il calcio migliore. È un allenatore che ha tanta esperienza, ha uno staff molto buono, sta lavorando molto bene, quest’anno abbiamo avuto qualche difficoltà ma la sua volontà di voler sempre vincere e non mollare mai ci ha permesso di arrivare di nuovo secondi. Potevamo sicuramente fare di più in alcune occasioni ma lui è un vincente, spero ci possa portare dei trofei. Il gruppo con lui è felice e poi personalmente averlo come allenatore mi conviene, visto lo stile con cui gioca
CONTRO IL NAPOLI ALL'OLIMPICO e le POLEMICHE PER l'ESULTANZA - Questa foto è un’occasione per fare chiarezza, anche perché quando i momenti non sono buoni si scrivono tante cose. Ero in un periodo complicato, durante questa seconda parte di stagione, da gennaio ad aprile, avevo grandi problemi con la caviglia e non potevo fare altro che gestirmi durante allenamento. Sapevo di non essere al 100%, ma volevo sempre stare con la squadra, per dare una mano ai miei compagni. Però non potevo farlo perché avevo davvero dolori forti, che ora sono passati da un mese. Ero arrabbiato con chi scriveva cose sul mio conto senza sapere, non ce l’avevo con i tifosi: non c’era motivo di essere arrabbiato con loro. Con i giornalisti, invece, sì: non sapevano quello che avevo e scrivevano delle cose non vere. Sapevo cosa stavo passando e cosa stavo facendo per esserci con la squadra. Un periodo non ho giocato bene, proprio perché la caviglia non me lo permetteva. Questo gol contro il Napoli era importante, perché ci ha permesso di vincere: sono contento di averlo segnato e nulla di più. Spero che ora i tifosi sapranno che non ce l’avevo con loro, ma solo con chi scriveva certe cose
FOTO ESULTANZA ULTIMO DERBY - La grande bellezza è la AS Roma! Siamo più forti della Lazio. Questa foto mi evoca sensazioni belle, avevo tanta voglia di giocare il Derby perché stavo bene, sentivo il gruppo carico. Questa vittoria è una ricompensa del nostro lavoro. Abbiamo passato momenti difficili, ma questo momento ce lo siamo goduto, è stato bellissimo festeggiare davanti ai nostri tifosi. Ancora oggi sono tutti contenti. Siamo felici di aver lasciato i biancocelesti dietro: per me era una cosa normale, la squadra più forte siamo noi. Dedichiamo questa vittoria ai nostri tifosi che anche nei momenti difficili sono stati con noi. Complimenti a loro e grazie a loro
UN GOL SOTTO LA SUD - Sento a mente il loro urlo, mi viene spesso di andare lì sotto: la Sud è pazzesca. Diventi pure tu un tifoso, capisci cosa vuol dire indossare questa maglia: sarà sempre un'emozione segnare sotto la Sud: è veramente tanta roba