AGENCE FRANCE PRESSE - L'attaccante della Roma Gervinho è stato intervistato dall'agenzia di stampa francese. Il giocatore ivoriano, nuovo beniamino dei tifosi della Roma, ha riscoperto la gioia di giocare lo deve in gran parte al suo "allenatore preferito": Rudi Garcia che, per la terza volta, lo sta guidando dalla panchina. "Il mio tecnico preferito e' Rudi Garcia, quando mi allena mi da' piu' consigli, mi trasmette fiducia, con lui ho condiviso molte esperienze", ha detto l'attaccante ivoriano. Garcia ha avuto alle proprie dipendenze Gervinho nel Le Mans, nel Lilla, quindi a Roma, dove e' approdato dall'Arsenal. Il giocatore, che spesso viene schierato sulla linea dei tre attaccanti, e' diventato il capocannoniere della squadra, con otto gol, fra campionato e Coppa Italia. "Garcia non mi chiede solo di dribblare, ma di essere efficace", dice Gervinho. "Mi chiede di fare la differenza, di difendere e di segnare, ma anche grande impegno in campo", aggiunge.
L'allenatore francese conferma di essere ancora piu' esigente con il suo pupillo. "Non lo e' - dice Garcia -. Io sono duro con lui, sia fuori che dentro il campo. Lo tengo sempre sulla corda"."I tifosi - sottolinea il giallorosso - ritengono che, quando ho la palla fra i piedi, posso combinare sempre qualcosa di buono per la squadra. Sono felice per il calore e l'affetto dei tifosi che mi riconosco sempre, per strada, anche se magari vado in giro con il cappuccio. Roma e' una citta' innamorata del calcio".
Gervinho spera che il pubblico "incoraggi" la squadra anche nei "momenti difficili". All'inizio della stagione, Gervinho faceva un po' storcere il muso ai fan della Roma, perche' sbagliava qualche occasione di troppo. Poi, con i gol, e' arrivato anche l'amore dei tifosi. "Ho lavorato sottoporta e continuo a farlo - dice -. Devo correggere alcuni miei difetti: e' questa la cosa principale, non il numero dei miei gol". Non mancano le parole d'elogio per Francesco Totti. "In campo c'e' pieno accordo, a volte non c'e' bisogno di parlare per capirsi", ha detto l'ivoriano del proprio capitano. E sulla battuta del capitano, che aveva detto che se avesse segnato in tutte le occasioni create si sarebbe chiamato Cristiano Ronaldo, Gervinho risponde sorridente: "Si, ha ragione, se avessi segnato almeno un gol a partita sarei tra i primi al mondo".
Una parentesi sul suo passato e sulla sua carriera, iniziata in Belgio nelle file del Beveren: "Non è stato facile, ma con Garcia è andato tutto per il meglio. Ho avuto alcuni problemi all'inizio della mia esperienza a Lille, ma Garcia mi ha dato fiducia". In chiusura, una battuta sul campionato: "La Juventus è più forte ma noi non abbiamo ancora mollato, possiamo ancora fare qualcosa".