Di nuovo in ritiro, come a settembre, dopo la sconfitta subita a Bologna. Altro che passi in avanti, la Roma continua a essere una squadra difettosa, e il pareggio di Cagliari costringe la società a riavvolgere il nastro del tempo, riproponendo la soluzione del rifugio dentro Trigoria «a tempo indeterminato», per guardarsi in faccia, anche a muso duro. Per il club sono i giocatori i principali responsabili del trend stagionale negativo; loro sono sul banco degli imputati. Non l'allenatore Eusebio Di Francesco, non ancora almeno. Già, perché, se da un lato la dirigenza gli ha rinnovato la fiducia, dall'altro è evidente che, se le cose dovessero continuare su questa falsariga, a pagare per tutti non potrà che essere il tecnico abruzzese.
Due mesi fa la strada del ritiro aveva dato l'illusione di aver funzionato, perché erano arrivate tre vittorie consecutive in campionato: contro Frosinone, Lazio ed Empoli. Dal ko interno contro la Spal al 2-2 in Sardegna, tuttavia, i giallorossi hanno centrato solo una vittoria (4-1 all'Olimpico, contro la Sampdoria) in sette partite. Su 21 punti a disposizione ne hanno conquistati appena 7. Certo, in mezzo c'è stato il passaggio agli ottavi di Champions League, e anche una lunga catena di infortuni, che hanno privato Di Francesco di elementi-chiave per lo scacchiere giallorosso, come De Rossi, Lorenzo Pellegrini, El Shaarawy e Dzeko.
L'analisi delle ultime partite giocate in emergenza - Real Madrid, Inter e Cagliari - ha convinto la dirigenza che il problema non è l'allenatore e per questo, pur consapevole dei rischi cui si va incontro confermandolo, ha scelto di non individuare in Di Francesco il capro espiatorio degli insuccessi. Nel mirino ci sono quindi i giocatori, da responsabilizzare maggiormente. Ecco perché è più che probabile che il ds Monchi - in costante contatto con Boston, dove Pallotta vive un mix di arrabbiatura e delusione - oltre a confrontarsi col tecnico, decida di organizzare una serie di colloqui individuali con i calciatori, magari col supporto di Francesco Totti.
Di certo, la squadra fino a martedì resterà confinata a Trigoria per poi partire alla volta della Repubblica Ceca, dove mercoledì affronterà il Viktoria Plzen, nell'ultimo e ininfluente impegno della fase a gironi della Champions. Un successo, anche largo, difficilmente servirà a interrompere il ritiro, che sarà quasi certamente prolungato fino a domenica, in occasione del posticipo dell'Olimpico contro il Genoa.
(ansa)