Conferenza stampa, Maran: "La Roma ha tanta qualità, Di Francesco ha dato un'impronta alla squadra" (VIDEO)

07/12/2018 alle 19:15.
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In vista del match di domani alla Sardegna Arena, che vedrà il Cagliari ospitare la Roma di Di Francesco nell'anticipo di sabato alle 18.00, è intervenuto in conferenza stampa il tecnico dei sardi, Rolando Maran. Queste le sue parole:

La settimana è stata corta e ci sono molte assenze per domani.
"Sì, la settimana è stata corta, sono tre gare in sei giorni perché ci hanno dato anche l’anticipo. Non pensiamoci troppo alle assenze, ci piacerebbe avere sempre tutti a disposizione ma concentriamoci su quelli che andranno in campo e daranno il loro contributo come hanno sempre fatto".

Proverete a vincere lo stesso?
"Vincere aiuta a vincere, abbiamo passato il turno contro una squadra di A e questo ci fa bene. Vincere meritando, con una prestazione da squadra che risponde bene, conferma la crescita di mentalità che deve essere sempre quella di andare in campo, fare il massimo e divertirsi. Mercoledì in Coppa Italia ho visto questo e fa capire che tanti ragazzi che avevano giocato meno hanno dimostrato di aver lavorato sempre bene. Questo è un merito della squadra. Quando un giocatore non gioca per un po' di tempo ti vengono dubbi sulla sua tenuta ma non sulla qualità, invece chi ha giocato mercoledì ha tenuto bene il campo. Tutti hanno dimostrato che si allenano in maniera ottimale".

La Roma che squadra è?
"Domani troveremo una squadra dal tasso tecnico più alto rispetto all’ultima gara col Frosinone, con giocatori capaci di risolvere una partita in ogni momento. La Roma paga un inizio difficile, ora ha trovato il passo giusto al netto di qualche episodio. Anche contro l’Inter hanno fatto una grande partita. E' un momento diverso dall'inizio di campionato per la Roma. Dobbiamo affrontarli mettendo in campo la partita perfetta. Dovremo immaginare le giocate, capire dove potranno arrivare i rischi e dove poter far male noi. Di Francesco dà una forte impronta alle sue squadre, la vedo anche nella Roma dove magari ha adattato le sue idee ai giocatori a disposizione. La Roma cambia un po' senza Dzeko. Con Schick la Roma cerca meno palle alte per forza di cose. La Roma non ha punti deboli, ha punti di forza come le verticalizzazioni e gli uno contro uno, gli esterni sono micidiali e adesso con Schick anche nella parte centrale. Sia fisicamente che qualitativamente ha un potenziale enorme, non so perché abbia meno punti dello scorso anno perché non tocca a me sindacare".

Le polemiche sugli arbitraggi?
"Come ha detto il presidente in settimana c’erano situazioni da valutare anche per noi, lo abbiamo fatto silenziosamente perché confidiamo che gli arbitri non si facciano condizionare da sfoghi o recriminazioni. Abbiamo degli arbitri preparati".

I precedenti con la Roma?
"Ricordo la prima volta in A, allenavo il Catania e nel finale ci furono mille emozioni. Tendo a ricordare quelle belle. Ricordo Cagliari-Roma dello scorso anno, fu una grande gara ma ogni partita fa storia a sé. Puoi valutare le annate, ma non fare paragoni o collegamenti diretti".

Farias?
"Sarebbe ingiusto dire che ha guadagnato punti segnando. Tutti devono essere messi nelle condizioni di lavorare bene, al di là di un gol. Cresce, come altri che stanno ritrovando gamba. Sau e Ionita hanno recuperato perfettamente, sono a disposizione. Joao Pedro può fare il trequartista e la seconda punta, sono ruoli che si intersecano perché chiedo alla seconda punta di svariare. Per lui è semplice cambiare veste. Anche quando Castro era a disposizione, il trequartista lo faceva un po’ lui ma anche Ionita, Joao Pedro e Barella. Voglio che tutti sappiano portare le loro caratteristiche in più zone del campo".

Le punizioni di Srna?
"Le calcia bene, ma anche altri. Ha la personalità per presentarsi sul pallone se vuole battere, durante la partita è il campo a parlare. Lui in generale ha fatto una partenza straordinaria, è normale che ora lo conoscano di più e ne limitino la prestazione".

Che partita vuole da parte dei suoi?
"La prima cosa che mi viene in mente è il coraggio. Voglio una partita coraggiosa. Immaginare la mia squadra senza coraggio vuol dire vederla con un problema. Ci vuole quello, ovviamente insieme a sacrificio, a logica e attenzione. Non vuol dire che non bisogna difendere, ma ricercare con forza il nostro dna ed essere artefici della partita. Dico sempre che decidere cosa si vuole è determinante".

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