Alle 13.45, presso la sala stampa del Centro Tecnico Fulvio Bernardini di Trigoria, il tecnico della Roma Eusebio Di Francesco incontra i giornalisti nella consueta conferenza stampa prepartita alla vigilia della sfida contro il Cagliari in programma al Sant'Elia domani alle 20.45. Queste le sue parole:
Emotivamente, mentalmente e fisicamente è stata una settimana impegnativa. Come ha reagito la squadra?
E’ stata sinceramente molto impegnativa sotto tutti i punti di vista, abbiamo tante situazioni un po’ borderline, ci sono diversi giocatori affaticati, farò le valutazioni tra oggi e domani su chi è disponibile. Strootman, Perotti, Defrel e Karsdorp non saranno sicuramente della partita.
Quali sono le insidie della partita di domani?
Il grande desiderio del Cagliari di far risultato. Ha necessità di far punti, Cagliari è sempre un campo ostico e difficile, lo è sempre stato per la Roma. Sarà una partita durissima, dal punto di vista fisico e dell’impatto emotivo. Loro sono in ritiro da più giorni. Ci aspettiamo una vera battaglia, siamo pronti ad affrontarla con le nostre armi, come sempre la prima è il gioco ma mettendoci grandissima determinazione perchè ci saranno contrasti durissimi durante la gara.
Il fatto che la Roma voglia tenersi stretta Eusebio Di Francesco per il futuro è un punto di forza?
Le esternazioni della società vanno un pochino in linea col percorso fatto fino ad adesso. L’aspetto più positivo di questo momento è che le parole mie e della società sono un copia-incolla. E’ molto positivo e costruttivo in questo ambiente. Qualcuno ha parlato del contratto, io sono sereno e ho il desiderio di continuare in questo percorso, al momento opportuno ci siederemo. Però l’obiettivo primario è raggiungere la Champions League.
De Rossi ha parlato dell’importanza di non smantellare la squadra, lei è sulla stessa linea?
Quando si fa un qualcosa di positivo è giustissimo dare continuità ad un percorso e non smantellare, sono assolutamente d’accordo. Poi c’è il desiderio di tanti calciatori, che io non posso conoscere fino alla fine del campionato, alla base di questo è fondamentale l’obiettivo Champions. E’ fondamentale per ragionare in questo modo raggiungere il nostro obiettivo.
La Champions di quest’anno ha fatto emergere nuove personalità?
Io credo più un grande senso di appartenenza, che personalità. La cosa più bella ed emozionante, al di là della partita dell’atteggiamento e del desiderio dove ci è mancata ancora qualcosina per raggiugnere la finale, è stata l’unità e il desiderio della gente di voler raggiungere un determinato obiettivo. Ho visto un grandissimo, ma lo dico veramente con entusiasmo senso di appartenenza più che di personalità. Questo deve nascere all’interno della squadra, perché quando si va a sposare la Roma la prima cosa che devono fare i calciatori è avere grande senso di appartenenza alla Roma.
Quali sono le tue percentuali per la qualificazione alla Champions? Potrebbero bastare 4 punti?
Oggi come oggi dobbiamo ragionare sul discorso dei 6 punti e prima ancora sui 3 di Cagliari. Arriviamo a questa partita in un momento delicato, dal punto di vista delle situazioni generali abbiamo consumato tante energie col Liverpool, mi fa paura e mi preoccupa questo, il fatto di fare le scelte giuste e di come ci arriviamo. Domani ci deve essere una squadra che avrà nelle gambe e nella testa la forza di vincere o quantomeno di lottare contro una squadra che domani si gioca la salvezza e io la conosco bene la testa dei giocatori che si devono giocare la salvezza perché l’ho affrontata con il Sassuolo. La cosa più importante sono i tre punti, mi interessa in maniera relativa delle percentuali, guardo al nostro percorso, chi sarà la quarta non mi interessa. L’importante è che noi siamo i primi a qualificarci, poi chi arriva tra Inter e Lazio non mi interessa.
Possono coesistere Gonalons e De Rossi?
Per me possono coesistere, dipende dal sistema di gioco che vuoi e da quello che vuoi dai tuoi calciatori, che tipologia di partita vuoi fare quando attacco o difendi, perché puoi attaccare con un trequartista o difendere con i due mediani però quando difendi poi uno dei due mediani deve diventare una mezz’ala e queste caratteristiche Gonalons ce l’ha. A prescindere da quello che sarà domani. Gonalons può fare anche la mezzala. Adesso ho tanti giocatori stanchi, può essere una soluzione valida.
El Shaarawy come sta?
Lo dovrò valutare tra oggi e domani, ha speso tanto. Ha fatto veramente bene, sia tecnicamente che fisicamente. E’ uno di quelli di cui parlavo prima.
Qual è l’aspetto tattico, mentale, organizzativo in cui ha visto migliorare la squadra? Dove c’è da migliorare?
Mi è piaciuta la capacità di saper lavorare con gli stessi principi, anche cambiando sistema di gioco che già ci ha dato tante soddisfazioni. in altri casi ci ha fatto pensare a soluzioni differenti. Sia in Europa che in campionato mi sono reso conto di tante cose che non sto qui a dirvi, dal punto di vista del sistema di gioco con cui potremo avere tanti vantaggi in futuro. Il modulo si fa anche in base alla squadra che si va ad affrontare, al palleggio che hanno. Ci sono tanti spunti interessanti che ci ha dato questo campionato, che ha fatto crescere questa squadra. Quello che mi piace adesso è che la squadra ha il desiderio di fare la partita sempre, non è passiva, è questo quello che voglio. Il mio intento è avere una squadra che faccia e che non aspetti.