Figc, Tommasi: "Candidatura unica non impossibile ma complicata. Totti in Federazione? Obiettivo da perseguire"

17/01/2018 alle 16:47.
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Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori e candidato alle elezioni per la presidenza alla Figc, ha rilasciato un'intervista all'emittente radiofonica, in cui ha parlato tra i vari argomenti anche del ruolo di Francesco all'interno della Federazione. Queste alcune delle sue parole:

Sei uno dei tre candidati alla poltrona della Federcalcio, stai portando avanti una campagna vicina alla gente. Cosa ti hanno chiesto di più?
"Più che campagna elettorale credo sia un modo di essere federazione che andrebbe spinto. La federazione è privata ma ha un ruolo estremamente pubblico. I social hanno risposto in maniera seria, nonostante spesso siano casa di battute poco carine e interattive. Ci hanno mandato molte idee. Bisogna essere attenti al tema sportivo. Nel mio programma ci sono già le seconde squadre, anche se è un tema che difficilmente troverà soluzione visto che a scegliere saranno i club".

Hai detto che essere un ex calciatore è un handicap in questa corsa. Ma questa tua "inadeguatezza" può essere un elemento di rottura?
"L'handicap di esser stato calciatore non sta nell'inadeguatezza politica, ma nell'aver lavorato con l'Associazione Calciatori, portando avanti le loro battaglie. Accogliere altri ex calciatori nella Federazione, se supportati, sarebbe una scelta lungimirante. Valorizzare la candidatura di grandissimi campioni, alla lunga, diventa un valore aggiunto. Ricordo Yuri Cechi o Antonio Rossi".

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"Vorrei creare le premesse affinché ci sia attenzione da parte di questi campioni nei confronti della Federazione. Per ora non c'è, complice una situazione poco chiara. , come tutti i grandi azzurri del passato, sarà un obiettivo da perseguire. Consci del fatto che non bastano i campioni. Servono anche altre competenze".

Lotito?
"È uno dei potenziali candidati, ha fatto di tutto per proporsi. Dicono che io sia di parte, ma dubito che un presidente di due società professionistiche possa essere super partes. Sapete quanto ha contato in Lega negli ultimi anni, ingessandone i movimenti. Se si mettesse a disposizione delle istituzioni, e non dei numeri, sarebbe una risorsa".

L'esodo in Cina?
"Anche io ci andai, in anticipo rispetto ad altri. Ero curioso di scoprire un altro mondo attraverso il mio lavoro. Oggi i motivi sono altri, prettamente economici. Ma così come si parte, spesso si torna in Europa, dove c'è la ".

(retesport)


17.40 - «Non impossibile, ma complicata»: così Damiano Tommasi valuta la possibilità di una canditatura unica per le elezioni Figc, dai tre candidati attualmente in corsa. «Se mi sento un riformista come Gravina? Non lo so, sicuramente la mia candidatura è stata fuori tempo rispetto agli altri perché vuole essere una candidatura di proposta. Se si polarizza un consenso per essere contro qualcuno è un passaggio successivo».

«Se un ticket Tommasi-Gravina lo vedo vincente? Sicuramente con tre candidati (il terzo è Sibilia della Lega Dilettanti, ndr) ci dovrà essere una convergenza su uno dei due da parte degli altri e quindi inevitabilmente, se non prima delle elezioni, sicuramente in quarta votazione a meno che uno dei tre candidati non raggiunga il 50%», specifica Tommasi a margine della presentazione del IV Rapporto 'Calciatori sotto tirò andata in scena oggi al Viminale. Secondo Tommasi, che nelle prossime ore incontrerà di nuovo Gravina, una candidatura unica «non è impossibile, ma sicuramente è molto complicato oggi perché mi sembra di capire che noi tre candidati abbiamo le idee chiare su quella che dovrà essere la nostra Federazione e per adesso non mi sembra ci sia questa intenzione: però le cose nel calcio cambiano nel giro di poche ore». Il numero uno dell'AssoCalciatori ha anche detto la sua sl rischio che il Coni possa commissariare il calcio: «Il commissariamento ha dei presupposti giuridici - conclude Tommasi - probabilmente ad oggi non c'erano ancora stati e non so se in futuro ci saranno. Qualora ci fossero credo non solo sia giusto ma anche un diritto e un dovere da parte del Coni di intervenire»

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