Capisci perché è così difficile

28/05/2017 alle 17:09.
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Ma che stiamo a fa France'? È davvero arrivato il momento di salutarci? Pensavo di essere preparato ma in realtà ieri, oggi o domani, non sarò mai pronto abbastanza per dirti ciao.

Potrei stare qui a parlare per ore e dire le cose più banali sul campione che sei stato in campo e sarai nella vita. Ma la verità è che molto è stato detto, ma niente è servito per metabolizzare il fatto che da domani la Roma e non saranno più quella cosa grande, insieme.

Perché tu l'hai resa grande la Roma, France'. Tutte le volte che ci hai fatto saltare dal seggiolino dello stadio, dalla poltrona, dal divano per i gol. Più tutte le altre volte che dopo un assist di rovesciata o un tacco lo abbiamo rifatto, esclamando non "gol" ma "che ha fatto? È matto?". E probabilmente matto lo sei davvero stato, quando hai deciso di restare tutta la vita con noi, sotto il sole de 'sta città, meravigliosa e pazza allo stesso tempo. Pazza come te che hai scelto di vincere meno per vincere con noi ogni giorno, pazza come noi che viviamo le giornate a seconda dello stato d'animo della Roma, e della Roma fai parte da 25 anni. Io ne ho 26, i primi ricordi di un pallone li ho mentre te calci con il 10 e la fascia al braccio. Il calcio è la mia passione, e dopo averlo praticato diventando il mio hobby primario, oggi fa parte del mio lavoro. Ora capisci perché è così difficile e non posso essere pronto?

A te sono legati ricordi che non passeranno mai. Mi piace ricordare quello più intimo, quel -Roma durante il quale gli spagnoli ti sognavano, speranzosi di vederti indossare la camiseta blanca. Quel giorno non arriverà mai per fortuna nostra e sfortuna loro. Io quella partita la vidi con mamma: papà stava al lavoro, i fratelli probabilmente in giro. Mamma non se le vede le partite, si agita lei e la agito io per come la vivo. Ma quel giorno ci godemmo quello spettacolo insieme. E a mia madre, fino ad oggi, bastava che le rispondessi "sì" alla domanda "gioca ?" per farla star più tranquilla nonostante gli strilli che sentiva arrivare dal salone o dalla camera.

Oggi va tanto di moda dire che il bene primario è la Roma, "la Roma resta". Eh, e grazie. Vi pensate che da domani non si tiferà più a prescindere? Chi lo fa, non è mai stato un tifoso della Roma. Ma lasciatemi però essere più triste, proprio perché da domani non esulteremo più dopo i gol di un meraviglioso campione. Perché il giocatore più forte che ho ammirato non sarà più con noi. Perché France', per 25 anni, ci hai fatto il regalo di esserci e abituarci al contrario non può essere facile.

Sei stato il sogno dei bambini, l'orgoglio di tanti uomini.

Capisci perché è così difficile?

Marco Iannelli

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