REPUBBLICA.IT - I giorni di Pallotta. A distanza di 3 mesi dall'ultima volta, il presidente tornerà domenica nella capitale. Per definire le questioni rimaste in sospeso dopo la sua ultima visita. Un'occasione utile per confrontarsi con i dirigenti sui numeri del bilancio che chiuderà il prossimo 30 giugno, per nuovi colloqui istituzionali utili al discorso stadio. E soprattutto per chiudere la questione Totti con la firma su un altro anno di contratto da calciatore.
TOTTI, RINNOVO IN 3 GIORNI - Tre giorni per il rinnovo. Non ne servono di più, ma non ne avranno molti altri i protagonisti. A meno di non voler rimandare tutto a dopo le vacanze. Domenica Pallotta sarà a Roma con il proprio volo privato: in fondo, di cose da fare ce ne sono. Bisogna riorganizzare la struttura societaria dopo le dimissioni dell'ad Zanzi (decisive la voglia di lavorare altrove e di liberarsi della responsabilità legale di un club quotato in borsa che aveva in qualità di Ceo), decidere se nominare un nuovo amministratore delegato o ridistribuire gli incarichi all'interno dell'attuale management, e nominare un nuovo consigliere d'amministrazione. Ma quello che tutti aspettano è altro: la firma di Totti sul rinnovo di contrato per la prossima stagione. Non è una novità che gli accordi siano sostanzialmente definiti. Ma Pallotta vuole esserci per chiudere personalmente la questione e mettere la firma su quel rinnovo. Per questo Francesco non s'è mosso da Roma, rinviando le proprie vacanze: qualche giorno al mare nelle vicinanze, per farsi trovare pronto. Ora aspetta la chiamata: l'annuncio atteso tra lunedì e martedì, dopo la riunione per gli ultimi dettagli e le firme. Anche perché a metà settimana la famiglia Totti, con Ilary e i tre figli, partirà per le vacanze. Ma è un dettaglio: di tempo ce n'è a sufficienza per sistemare tutto prima di chiudere le valigie.
SEI GIORNATE AL BABY TUMMINELLO - C'era chi temeva uno stop molto più lungo. E invece se l'è cavata con sei giornate di squalifica il baby romanista Marco Tumminello. Il caso del giovane attaccante della Roma Primavera, espulso nella semifinale dei playoff scudetto dopo essere andato "testa a testa" con l'arbitro, si chiude con lo stop del giudice sportivo per 6 turni. Le motivazioni non lasciano scampo: lo stop, lo stesso che era toccato al compagno Sadiq dopo aver colpito un avversario nel derby, è spiegato così nelle motivazioni: "Per avere al 16' del secondo tempo supplementare, contestato una decisione arbitrale assumendo un atteggiamento irrispettoso; per avere inoltre, all'atto della consequenziale espulsione, affrontato l'Arbitro con atteggiamento intimidatorio appoggiandogli la testa sul viso e costringendolo a retrocedere di due passi; per avere infine, mentre abbandonava il terreno di giuoco, colpito con un calcio la copertura della panchina". Insomma, un'intimidazione da sei giornate. In ogni caso lo stop peggiore per il ragazzo rischia di essere quello comminato dalla Roma, che ha immediatamente sospeso Tumminello a tempo indeterminato. Un solo istante di follia può costare carissimo: anche a 17 anni.