CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Non serve tanto tempo e neppure tanto spazio per disperdere le fragili felicità di Francesco Totti e della sua compagnia di artisti in perenne confusione esistenziale. Siamo una grande squadra o non lo siamo, questo è il problema. Un punto in una partita contro il Pescara ha un valore ancora
LA RABBIA - Questo è linizio e quasi la fine della partita, perché il Pescara è venuto a Roma a divertirsi. La Roma invece non si diverte per nulla. Come aveva pazientemente spiegato alla vigilia Andreazzoli, allegria è quando il gioco scorre e gli avversari non riescono a nuotare. Invece tra i suoi non scorre un bel niente, tranne forse la rabbia di De Rossi che urla infuriato ogni volta che il Pescara giunge facile, troppo facile al limite dellarea e lagonismo di Totti che mentre altri sbadigliano va a battere anche i falli laterali.
Sono venti minuti di pura pigrizia, quelli che Andreazzoli aveva tentato di esorcizzare e invece possiedono malignamente i suoi ogni volta che ci sarebbe da vincere con una certa comodità. Sforzini mette le spalle grandi come parabrezza sul petto di De Rossi o di Marquinhos, si gira e non trova più nessuno (Piris è volato a inseguire le sue illusioni). I piedi sono parabrezza a loro volta e il pallone va in curva. Stekelenburg aggancia in tuffo una siringata di Zanon. Poi il Pescara segna(...). Il portiere che nella Roma giocò, il ragazzo che domani tornerà. Caprari gentilmente non esulta, ed è normale. Ma non esultano neppure i suoi compagni. Sono qui per ammazzare la noia di un campionato segnato. Andreazzoli inizia laltra mezza partita con Destro (in gol) al posto di Florenzi. (...)
LA PROTESTA - La Roma salta in lungo, sempre più lontano, due a guardia e tutti davanti. Andreazzoli mette anche Nico Lopez. Ma cinque punte valgono comunque un punto. De Rossi dal centro dell'area riesce solo a santificare Pelizzoli. Osvaldo a spiccioli di minuti dalla fine prende un calcio. Sarebbe rigore ma Massa s'impietosisce. Federico Di Francesco, figlio di Eusebio, entra, scivola tra i radi difensori e mette il pallonetto un filo troppo basso, permettendo a Stekelenburg di riparare a un'uscita in ritardo. C'è molto della Roma vecchia e nuova in questo pareggio prestigioso del Pescara. La Roma è sempre quella vecchia. Molti mesi dopo, molti allenatori dopo.