IL TEMPO (A. SERAFINI) - Un ricordo sbiadito, da cancellare totalmente con un'imminente prova di riscatto. Quella che, 148 giorni dopo, Daniele De Rossi proverà a riconquistare. «Per lui non è una partita come tutte le altre», profetizzava Zeman
Ora l'allenatore è cambiato, Baldini ha ritrattato la sua incedibilità, ma nonostante tutto le cose non sono migliorate più di tanto. La classifica nel nuovo corso Andreazzoli riflette una discreta media punti, ma continua a subire evidenti scossoni di discontinuità. Una parabola, simile a quella del biondo di Ostia, che insieme a buona parte dei suoi compagni è pronto a non fallire quei pochi obiettivi rimasti. «Posso fare molto di più, ma non faccio due o tre partite di seguito da mesi, mi devo rimettere in condizione», spiegava De Rossi dopo la sconfitta di Marassi, sicuro che lavvento di Andreazzoli gli avrebbe permesso di ritrovare la brillantezza smarrita. Quella maglia da titolare infatti non è più mancata, anche se i progressi fatti sono rimasti sempre sotto lo standard delle sue qualità. Rimettersi in carreggiata sfruttando proprio la tanto attesa sfida con la Lazio, è un'occasione troppo ghiotta da lasciarsi sfuggire.
Tranquillità, sicurezza e organizzazione tattica: elementi che lo esaltano quando indossa la maglia della nazionale e dovrà ricercare anche dentro il GRA. Per una felicità che, oltre al primato cittadino, gli consegni anche il primo gol stagionale. Perché la storia dei derby di De Rossi non sia ricordata solo per quel gol inutile nella sconfitta dell'aprile 2009.