IL ROMANISTA (M. BIANCHINI) - Il proiettile di Francesco Totti che sabato spedì Buffon in cerca di farfalle, ha fatto scattare la levetta di una lampadina, giunta provvidenziale a rischiarare il mondo della memoria. Fra i successi conquistati dalla Roma sul terreno dellAtalanta, è tornata in mente una coincidenza di straordinaria
Ne derivò una serie di zuffe clamorose che richiese lintervento massiccio delle forze dellordine. In un clima assai vicino alla bolgia, la squadra romanista si preparava ad affrontare quella che si annunciava una autentica battaglia. La formazione di Eriksson mise in campo la sua classe superiore ma votata soprattutto ad una attesa sorniona, pronta a colpire nel momento giusto. Questo arrivò al 44 e non se lo fece sfuggire Carletto Ancelotti con un colpo di spingarda, come letteralmente fu definito allepoca, che fece impallidire il portiere Piotti e ammutolire i ribollenti spalti dello stadio bergamasco.
Ci si chiederà: dovè la novità, conoscendo le potenzialità del protagonista in una vittoria difficile ma tutto sommato considerata di routine? La risposta è tutta nella eccezionale similitudine con il meteorite di Francesco Totti. Stessa azione, stessa distanza, stessa conclusione, stesso tutto. Se potesse soccorrerci una moviola immaginaria, si scoprirebbe una sorprendente versione in fotocopia delle due implacabili traiettorie, ricavata a quasi trentanni di distanza. Però quella di Francesco, pur non togliendo nulla ad Ancelotti iscritto nellalbo dellamore giallorosso, forse è stata più folgorante per ricchezza di significati. Ma non è tutto. Diciamoci in tutta franchezza la verità. Vuoi mettere il gusto di bucare il grande Gigi nazionale con quello di Ancelotti, castigatore di un Piotti qualsiasi?
Ai punti vincerebbe ancora il Capitano in una divertente tenzone conclusa con labbraccio dellaffetto reciproco. Fra romanisti, stonerebbero i paragoni se non fossero corredati del tono scherzoso in uso allombra del Colosseo. Abbiamo quindi raccontato lepisodio del lontano 1986 a puro titolo di curiosità. Tuttavia, per essere sinceri fino in fondo, non trascurando un pizzico di scaramanzia, necessario come il sale nelle vivande della passione calcistica. E proprio nel ricordo dellantica vicenda riprodotta in fresca fotocopia da Totti, che domenica prossima i tifosi giallorossi confidano di rivedere in azione quella spingarda sollecitata, in assenza del Capitano, da un qualunque scarpino romanista. Gli ingredienti propiziatori ci sono tutti. Stesso campo, stesso avversario e se sarà stesso successo centrato dalla medesima mattonella, scatteranno spontanei gli evviva a Francesco e Carletto, maestri precursori dellarte balistica e gemelli consacrati in analogie custodite nel geloso archivio del tifo romanista