LAROMA24.IT - Ore 12:30: al centro sportivo Fulvio Bernardini di Trigoria va in scena la conferenza stampa più importante dellanno, in grado di far trapelare, direttamente dalla bocca di Zeman, le verità relative alla crisi di governo tra il tecnico boemo e la società. A causa della comunicazione oscura (cancerogeni, incancreniti ) con cui la società aveva posto all'attenzione i
A causa della comunicazione oscura (cancerogeni, incancreniti
) con cui la società aveva posto all'attenzione i "dubbi" relativi al tecnico boemo, la stampa romana aveva il compito di sviscerare a fondo la questione cercando di fare chiarezza.
In secondo piano, quindi, largomento Roma-Cagliari, nonostante gli inviti ripetuti da parte dellufficio stampa della Roma a dare risalto al match contro i sardi.
Molteplici le indicazioni a discutere di calcio proprio con quellallenatore che ha abituato a parlare non solo di campo, nella sua lunga carriera.
Gli input sui limiti di durata della conferenza stampa, decisione della società per sua stessa ammissione, ma soprattutto i suggerimenti sulle tematiche da approfondire, hanno creato dissidi allinterno di una sala stampa abbastanza affollata, esigente nel mettere un punto definitivo sulla faccenda.
Dissidi che hanno interessato maggiormente le radio, che a Roma hanno un peso specifico.
Il motivo? Conferenza stampa unica, anche per gli accreditati dei quotidiani. Due domande per i siti, due quelle per le radio. Tutti i media in un unico incontro.
Lufficio stampa della Roma avrebbe quindi concesso solo a 2 delle 5 emettinti radiofoniche presenti di porre domande a Zeman, costringendo i loro inviati a dar vita ad un sorteggio interno.
Di qui le reazioni di uno dei cronisti che, intervenuto per rivolgere il quesito al tecnico boemo, ha fatto presente la situazione, scatenando la pronta la risposta dei responsabili della comunicazione della Roma.
A loro modo di vedere questa struttura della conferenza stampa, è la stesso adottato in altre città italiane.
Capita, infatti, che ci siano più elementi da analizzare di fronte ai microfoni e, solitamente, si lascia molta autonomia ai cronisti.
Diverso, rispetto a Roma, il contesto radiofonico: possiamo dire che mancano emittenti dedicate, come nella maggioranza delle città italiane, alle vicende delle due formazioni.
Nel caso di altri media, si procede in maniera piuttosto semplice: prima le tv a pagamento, poi giornali e televisioni locali. I tesserati, come ovvio che sia, hanno un tempo di conversazione limitato da un minutaggio, flessibile il minimo, ma in linea di massima rispettato: senza mai prescindere da questo limite di tempo, la parola viene data a tutti, in ordine di importanza del canale mediatico.
Va da sè: qualora non ci fosse tempo per tutti, chi è in fondo alla lista rimarrebbe senza microfono.
L'ultima precisazione da casa rossonera riguarda i temi: nessuna limitazione aprioristica agli argomenti, in linea di massima; nelle conferenze stampa prepartita, però, sono talvolta mal digerite domande su questioni extra campo.
QUI FIRENZE, GENOVA, NAPOLI - I casi di queste città sono molto simili. Viene lasciato spazio ai cronisti di approfondire tutti i temi trattabili, senza limiti al numero di domande da poter porre.
A Napoli molte sono le piattaforme che affollano le conferenze di Castelvolturno.
L'unica emittente radiofonica a presente è la radio ufficiale della società, ma non vi è limite massimo alle domande nè input relativi agli argomenti da trattare.
Ciò avviene anche a Genova, dove, però, le emittenti radiofoniche presenti sono 2-3, e a Firenze.
Antonio Paesano, Matteo Monti