CORSERA (G. PIACENTINI) - La buona notizia è che con i rientri di Lamela, Stekelenburg e Taddei sono tornati tutti a disposizione di Zeman, quella «cattiva» è che il boemo avrà parecchie difficoltà nel decidere la formazione da mandare in campo contro la Fiorentina.
Ad eccezione della difesa, dove la linea formata da Piris, Marquinho, Castan e Balzaretti con 5 vittorie in altrettante partite si può ormai definire quella titolare, Zeman dovrà risolvere ballottaggi in tutte le zone del campo, a cominciare dalla porta. Stekelenburg manca dalla gara di Parma e nelle successive cinque gare con Goicoechea tra i pali la formazione giallorossa ha ottenuto 4 vittorie e la sconfitta con la Lazio. Derby a parte, luruguaiano ha dimostrato affidabilità e vive un momento di grande entusiasmo. Stato danimo diametralmente opposto quello dellolandese, che prima dellinfortunio era titolare e ora rischia di non esserlo più. I dubbi più grandi però ci sono in mezzo al campo.
«Per me non esistono le gerarchie» ha detto ieri Zeman, che finora lo ha dimostrato con esclusioni eccellenti (De Rossi, Osvaldo e Pjanic) e lanciando giovani che a inizio stagione erano considerati riserve: Florenzi con 14 presenze è lunico insostituibile del centrocampo e Tachtsidis è diventato per il boemo un punto di riferimento. Saranno Bradley e De Rossi a litigarsi la terza maglia perché il bosniaco ha fatto ricredere Zeman e potrebbe essere riproposto nel tridente offensivo se Lamela, che ha svolto solo due allenamenti con i compagni, dovesse partire dalla panchina. Contro la difesa a tre della Fiorentina, infatti, sembra improbabile che Zeman rispolveri il tridente pesante: per il ruolo di centravanti Destro è in vantaggio su Osvaldo, non ancora al top. Nessun dubbio su Totti, sempre titolare, che alla formazione viola ha già segnato 11 volte in carriera.