LAROMA24.IT Roma, via del Foro Italico, lunedì 19 novembre 2012, ore 22.05 circa: signore e signori, la Roma è unaltra. Rovesciata dalla testa ai piedi, ripensata, nuovamente edificata, et voilà: Goicoechea, Piris, Marquinhos, Castan, Balzaretti, Pjanic, Bradley, Marquinho, Lamela, Osvaldo, Destro. E' la formazione che ha condotto la parte finale della sfida
VENTI (DUE) DI CAMBIAMENTO Erik Lamela il principio di tutto, Goicoechea lultimo passo registrato. Largentino fu il manifesto delle intenzioni, proiezione di ciò che la Roma dovrebbe diventare in un percorso estremamente affascinante ed altrettanto insidioso. Luruguaiano, invece, si inserisce nel disegno romanista sotto consiglio del nuovo tecnico romanista, daltronde letà e la provenienza dal Sud America aiutano a confonderlo facilmente con il plotone di nuovi arrivi: 22, in tre sessioni di mercato. 2 portieri, 9 difensori, 5 centrocampisti e 7 attaccanti già introdotti in prima squadra, altri 4 (Svedkauskas, Yamnaine, Bumba, Ferrante) le gravitano attorno, pronti ad inserirsi nel moto perpetuo utile a tenere lontano le muffe di appagamento e sazietà. Ecco perché non metteranno mai i piedi per terra: significherebbe arrestare il cammino.
COME Scossa da un restyling decisamente invasivo, la Roma si presenta con tratti netti: esterofila e giovane, con 8 su 11 della formazione «rivoluzionaria» provenienti dallaltra parte dellOceano, 7 dal Sud America più Bradley, un paio ditaliani e un europeo, Pjanic. Tutti rigorosamente sotto i 30, col solo Balzaretti come fuori quota, ingaggiato nella speranza che Dodò, presto o tardi, abbassi ulteriormente la quota azzurra e letà media, fissata a 23,81 in quella mezzora finale di lunedì sera. Anche esaminando il censimento totale degli acquisti i lineamenti non mutano, grazie a 12 arrivi su 22 volati dal nuovo al vecchio continente, mentre gli italiani, dai quali escludiamo l«adottato» Osvaldo, sono appena 3. Ha perso rappresentanti, invece, il gruppo europeo, dimezzato dalla partenza del trio Bojan-Kjaer-José Angel e ora sostenuto da Pjanic, Stekelenburg e Tachtsidis, proprio il greco ha portato a 11 i paesi diversi da cui Sabatini e Baldini hanno attinto, che diventano 15 includendo la Lituania di Svedkauskas, la Francia di Nego e Yamnaine, la Costa dAvorio di Tallo e la Romania di Bumba a declinare il capiente serbatoio di talento in altre lingue ancora. E gli ultratrentenni arrivati in un anno e mezzo sono stati appena due, con il terzino prelevato dal Palermo che ha raccolto leredità di Heinze.
Come largentino rientrato in patria la scorsa estate, altri 5 hanno seguito lo stesso tracciato: prima scelti per il nuovo corso, poi rinnegati e accompagnati altrove, come Borini, Bojan, José Angel e Kjaer. Perché le rivoluzioni lasciano anche vittime ed errori.
Mirko Bussi