IL TEMPO (M. DE SANTIS) - Tutto a posto. La Roma avrà Marquinhos, Marquinhos avrà la Roma e il Corinthians avrà anche la formula più adatta per placare i tifosi. Ora che tutti i pezzi sono stati incastrati a regola d'arte, il puzzle è completo. Marquinhos è un giocatore della Roma e nelle prossime ore, tra stasera e domani mattina, sbarcherà nella Capitale, giusto in tempo (si spera) per fare una capatina all'Olimpico.
Affare fatto: ieri tra Trigoria e San Paolo sono stati spediti e rispediti firmati e controfirmati gli ultimi documenti mancanti. Marquinhos metterà il suo autografo su un contratto quinquennale mentre per la Roma si tratterà di un'operazione complessiva intorno ai 4 milioni. Ora Roma e Corinthians, non gli altri due fondi che detengono il cartellino del difensore, devono solo aggiustare la forma da dare in pasto al mondo. I dirigenti del «Timao», per placere la piazza, si sono affrettati a dichiarare che si tratta solo di «un prestito. È un bene per il giocatore - ha detto il direttore tecnico De Andrade - ma anche per il Corinthians visto che il giocatore potrà tornare a San Paolo più maturo».
La Roma, dal canto suo, ha deciso di non intromettersi e ha deciso di stare al gioco. Ma quello che ora sembrerà solo un prestito (probabilmente con diritto di riscatto), tra un anno sarà un vero acquisto. Insomma, il riscatto tra un anno è assicurato. Anche perché Marquinhos, dopo aver spianato la strada alla Roma prendendo il passaporto portoghese, ha già parlato con sicurezza del suo futuro: «Voglio la Roma. Lì, con i soli Burdisso e Castan davanti, avrei molto più spazio. La dirigenza del Corinthians sa qual è la mia volontà e sa anche che io voglio giocare. Ho un grande affetto per il Corinthians ma devo pensare alla mia carriera e i dirigenti mi hanno compreso». Detto, fatto e accontentato. Che la chiusura dell'affare Marquinhos fosse vicina, in fondo, lo si poteva intuire anche dalle ultime mosse di Sabatini. Giovedì sera, infatti, il ds ha «sbloccato» Uvini e lasciato via libera al Napoli (2,9 milioni al San Paolo e al fondo che possiede una parte del cartellino del giocatore). Ora manca solo l'ok di Uvini, che fino a qualche giorno fa nicchiava, al dirottamento in prestito secco al Siena. In uscita, invece, ieri è stato il giorno di Okaka, passato a titolo definitivo al Parma e destinato a finire in prestito allo Spezia nella giornata di lunedì. Niente di nuovo, invece, per Borriello, su cui c'è sempre il Milan, e Perrotta. Così come per De Rossi: a Trigoria non è ancora arrivato nulla dal Manchester City. Ma questi in casa Roma sono anche giorni di ricorrenze. Ieri era il quarto anniversario dalla scomparsa di Franco Sensi, ricordato dal sito ufficiale del club e da Francesco Totti, oggi sarà il primo dalla nascita della Roma americana. «Il futuro sarà nostro prima di quanto pensiamo», ha dichiarato l'ad Fenucci. «Dagli americani abbiamo avuto assoluta libertà», ha spiegato il dg Baldini. «La Roma si distinguerà dal resto del calcio», ha chiuso forte e chiaro il consigliere Baldissoni.