C'è la consapevolezza di essere «un gruppo forte» e di dover affrontare avversari altrettanto forti, ma la Nazionale di calcio va agli Europei del 2012 «per vincere». Lo assicura il ct Cesare Prandelli che, in occasione della presentazione del suo libro 'Il calcio fa benè nell'ospedale pediatrico Meyer di Firenze si è sottoposto, con piacere, alle domande di tanti curiosi bambini.
Il ct si è detto «convinto» che la Nazionale saprà «esprimere un buon calcio. Partiamo per gli Europei per poterli vincere». Sono state tante, e precise, le domande per il ct, come quella di un bambino che gli ha chiesto cosa avrebbe fatto lui al posto dell'ormai ex allenatore della Fiorentina Delio Rossi. Il ct, che poco prima aveva dribblato le domande di cronisti presenti, ha ammesso con un sorriso: «Sarai un grande giornalista». Poi si è fatto serio ed ha spiegato che «per il calcio» quello che si è visto ieri sera al Franchi «non è stato un bel momento». Sempre rispondendo ai bambini Prandelli ha ricordato il suo amore per la Fiorentina ed si è detto convinto che la squadra viola «può risalire» e anche «in poco tempo». Tra il pubblico c'era anche Giancarlo Antognoni; ed è stato proprio lo storico capitano e bandiera della Fiorentina a chiedere al ct se ha nostalgia del «lavoro quotidiano» che ha vissuto quando allenava una squadra di club. «Sì - ha risposto Prandelli -, mi manca un pò quella quotidianità, però appena dico sì, aggiungo anche che la qualità della mia vita quotidiana è migliorata tantissimo». «Siamo concentrati e determinati ad iniziare questa avventura europea - ha concluso Prandelli -: probabilmente poi i risultati condizioneranno le scelte di tutti».
(ansa)