IL ROMANISTA (V. META) - Viviani-Juventus un girone dopo. Comincia nel ritiro dellUnder 20 la settimana che riporterà Federico Viviani a incrociare la Juventus quattro mesi dopo la notte dellOlimpico che laveva visto esordire in Serie A da titolare.
Lo Juventus Stadium gli evoca i ricordi della finale di Coppa Italia Primavera, ma Viviani sa che domenica sarà tutta unaltra storia e allora meglio pensare allazzurro. A Roma è tornato perfino il sole e Viviani, da buon capitano, è fra i primi a scendere in campo per lallenamento del mattino presto, ha voglia di giocare e si vede: «Sei migliorato!» scherza con il portiere Iacobucci che gli blocca un gran destro dal limite dellarea. La parentesi azzurra arriva allindomani della sfida mancata con la Fiorentina, altra avversaria affrontata allOlimpico dal primo minuto, ma in Coppa Italia. Altra gran serata, altri ricordi.
Che Roma ho lasciato?
Stavamo bene, soprattuto dopo la partita di mercoledì scorso che era andata molto bene. Con lUdinese eravamo riusciti a fare una buona prestazione ed era quello che ci serviva dopo la trasferta di Lecce. Venivamo da un inizio di settimana pesante, però abbiamo dimostrato che nonostante le difficoltà siamo un gruppo che sa reagire e limportante è quello. Siamo sempre riusciti a venire fuori dalle situazioni complicate e labbiamo dimostrato anche con lUdinese.
Che vi siete detti dopo Lecce?
Ci siamo guardati negli occhi nello spogliatoio, i più esperti hanno fatto un piccolo discorso, le cose che si dicono dopo certe partite. E poi siamo ripartiti.
Come ve la siete spiegata quella sconfitta?
Beh, diciamo che ci era successo altre volte. Indubbiamente abbiamo capito che quello è il punto su cui dobiamo lavorare: nei momenti difficili sappiamo venire fuori bene, ma quando cè da fare il salto di qualità nei momenti importanti ancora non ci siamo. Magari se la domenica prima abbiamo vinto e siamo stati tranquilli, poi non riusciamo a ripeterci. Dobbiamo trovare continuità, ci stiamo lavorando con tutta la squadra e sono certo che risolveremo anche questo problema.
Dal punto di vista personale che momento è?
Un buon momento, è tutto tranquillo, a parte questa caviglia che mi dà un po fastidio, ma tanto è un problema che mi porto dietro da sei mesi. Con il mister e i compagni mi trovo sempre bene. Va anche meglio da quando sono sono tornato stabilmente in prima squadra. Se ripenso a come ci sono tornato... il mercoledì avevo giocato con il Genoa in semifinale di Coppa Italia, quindi fino all8 dicembre ero stato in Primavera. Invece dal giorno seguente mi sono allenato con loro quattro giorni e poi Luis Enrique mi ha fatto giocare titolare con la Juve e da lì in poi sono rimasto con loro. Daltra parte mi hanno sempre trattato come uno del gruppo.
Al terzo posto ci credete?
Certo che ci crediamo e se siamo lì nonostante tutte le difficoltà che abbiamo avuto in questa stagione, vuol dire che non è stata poi tanto disastrosa. Ci proveremo fino allultimo. Il nostro obiettivo è la Champions e ce la metteremo tutta per arrivare a prendercelo.
Doveri quando hai saputo di Morosini?
A Trigoria perché dovevamo giocare ieri sera, le convocazioni cerano domenica mattina e sabato non potevo tornare a casa. Lho saputo guardando la televisione. Una cosa del genere non può non toccarti. Con tutti i problemi che aveva avuto, era riuscito a venirne fuori e non se lo meritava.