IL TEMPO (T. CARMELLINI) - LAirone Caracciolo (sempre lui) ci aveva provato a fare un bel pesce daprile alla Roma davanti ai quarantamila dellOlimpico. Sarebbe stato il giorno giusto, ma alla fine la clamorosa differenza tecnica tra i giallorossi e il Novara di Tesser ha avuto la meglio al termine di una partita dal risultato per certi versi bugiardo, che la Roma ha faticato non poco a portare dalla sua parte. In svantaggio con il gran gol di Caracciolo (ma bella dormita del duo De Rossi-Stekelenburg),
Dal successo contro il Novara, come sempre, lottimo Luis Enrique (in panchina più vivace di tutti i suoi uomini messi assieme), potrà trarre alcune conclusioni interessanti in vista del futuro: e non solo di quello imminente. Nella lista dei «rimandati» stavolta finisce anche De Rossi, palesemente a disagio nel ruolo di centrale difensivo. Tutto suo il gol in avvio del Novara nel quale mostra i limiti, inevitabili, di chi viene «prestato» a un ruolo diverso. Le lunghe leve di Caracciolo sono pericolosissime e ogni volta che lattaccante del Novara va uno contro uno con i due centrali sono guai. Male anche Kjaer, che ormai con lOlimpico sembra aver un vero e proprio tabù. Il danese ne combina almeno una a parrtita e anche stavolta avrebbe fatto la frittata se larbitro Romeo (su segnalazione dellassistente), non avesse fermato lazione del Novara pe run fuorigioco inesistene: già, perché lui intanto in mezzo allarea aveva commesso un fallo da rigore (e probabile espulsione) su Jeda nel finale del primo tempo quando la gara era ancora sull2-1. Lì dietro insomma hanno ballato un po tutti, male anche Taddei con José Angel unico positivo. Ma il 5-2 con i piemontesi ha portato anche qualcosa di buono. Oltre a tre punti importantissimi per classifica e morale, la promozione in blocco di un centrocampo per certi versi improvvisato. Gago al centro, seppur con le dovute differenze, non ha fatto rimpiangere lassenza di De Rossi in quella zona del campo. Simplicio ha giocato una gara di quantità alla quale ha aggiunto un cucchiaio alla Totti: terzo gol questanno. Poi cè Marquinho, migliore in campo insieme a Osvaldo, che continua a crescere per la gioia del ds Sabatini che lo aveva voluto a Trigoria e per il quale era anche stato al centro di sfottò «interni». Anche per lui assist e gol, con una doppietta sfiorata nel finale. Promosso pure lattacco con il solo Totti non ancora al cento per cento: si vede nel modo in cui corre che il capitano non è al top della condizione, ma anche così Luis Enrique preferisce non fare a meno della sua «luce» in mezzo al campo.
Riscatto invece per Bojan che dopo il momento di ombra, sembra aver ritrovato la vena del gol, ma soprattutto larmonia in questo gruppo. Un gruppo del quale fa ormai parte in pianta stabile Osvaldo che ieri, per lennesima volta, non ha preso bene un mancato passaggio di Lamela: sempre lui. Ma con quei piedi il giovane argentino quando vede la porta fa bene a tirare: il gol del 5-2 finale ne è la conferma... per il presente, ma soprattutto per il futuro.