PALLOTTA: "Business Roma? Non ne ho bisogno economicamente. E' una questione di cuore. Ho strappato il rinnovo a De Rossi..." (AUDIO e VIDEO)

10/01/2012 alle 20:07.

ROMA CHANNEL - Questa sera sul canale tematico giallorosso è andata in onda l'intervista a James Pallotta. Ecco le parole dell’imprenditore bostoniano:

 

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Prime sensazioni?

Sono venuto in Italia tante volte. La amo. Il mio unico problema è che ho lavorato troppo negli ultimi 30 anni e non ho passato abbastanza tempo con la mia famiglia in Italia. La famiglia di mio padre ha origini romane e quella di mia madre di Bari. Io mi considero al 100% italiano prima che americano. E ho visto che i miei figli pensano la stessa cosa. La prima impressione venendo qui è stata che non mi ero reso conto di come questa struttura fosse straordinaria. E non conoscevo lo staff tecnico che lo è altrettanto. L'allenatore con Franco, Walter e tutti quanti sono straordinari e fanno un lavoro di primo livello. Probabilmente ora sono ancora più entusiasta. Quando tornerò a Boston e parlerò con gli altri soci, gli dirò cosa ho visto e che dovrebbero venire anche loro a vedere cosa stiamo facendo qui. Ripeto: sono più felice adesso che quando abbiamo cominciato a parlare di poter essere così fortunati da diventare i proprietari della Roma

Ha appena incontrato lo staff: cosa l'ha impressionata maggiormente?

Sapevo già della loro competenza, che è il massimo. Ma vedere un allenamento, parlare con Walter tentando di togliergli qualche sigaretta (cosa difficilissima perchè se le tiene tutte per lui..) si nota un incredibile gruppo di talenti. Mi piace moltissimo quello che stiamo vedendo, quello che Luis sta facendo. Quello che mi auguro è che la proprietà possa essere vicina alla bravura dello staff tecnico, così saremo una grande squadra per lungo tempo

Un ritorno nel passato guardando nel futuro questo investimento nell'As Roma...

Non lo vorrei vedere come investimento. Per me non è importante sotto l'aspetto finanziario. Come quando ho deciso di entrare nel progetto dei Boston Celtics, anche questa è un'occasione per creare qualcosa di veramente speciale. Avere Roma al top nel mondo, una delle migliori squadre, perchè questo è ciò che Roma dovrebbe essere. Questo è quello che mi guida. Se la Roma farà bene non è qualcosa che potrà cambiarmi la vita o quella dei miei soci da un punto di vista finanziario. E' più una questione di cuore

Che obiettivi vi sieti prefissati?

Se io cominciassi a parlargli di calcio, non farei la cosa giusta. Perchè non ho neanche lontanamente le competenze del nostro staff tecnico. Il nostro obiettivo è quello di fornire tutte le risorse necessarie a Franco e agli altri per avere una grande squadra per lungo tempo. Dire che vogliamo vincere entro un certo numero di anni, non credo sia mio compito. Noi dobbiamo fornire le risorse, poi abbiamo lo staff manageriale ed è solo questione di tempo arrivare dove ci compete stare

è una leggenda qui è una leggenda e non soltanto. E' anche un brand internazionale: come intendete lavorare sul marketing, il merchandising, la comunicazione?

Nei prossimi mesi annunceremo tante cose e vedrete molte cose sulle quali stiamo lavorando, attualmente abbiamo predisposto un piano generale. Mark Pannes, Sean Barror ed altri hanno lavorato a questo piano con me e con gli altri partners. Riguardo il brand, la Roma, da un punto di vista sportivo, è il meno “sfruttato” al mondo, prima di tutto e più di tutti noi abbiamo Roma (sorride), Roma sta sopra a tutte le altre à, perciò la possibilità di divulgare il brand è significativa, abbiamo in cantiere anche un tour negli States la prossima estate, e la mia idea è quella di una tournée come mai sia stata fatta prima. E faremo anche altri annunci, ma non vogliamo ora fare un salto in avanti. L’obiettivo è che meglio faremo in questo più risorse aggiungeremo alla squadra

e : li ha incontrati, che effetto le hanno fatto?

Credo di aver fatto firmare , nella breve conversazione che abbiamo avuto in campo (sorridendo)… Guardarli giocare è una cosa, ma parlare con loro anche se brevemente, ti fa capire che sono entrambi di gran classe, rappresentano Roma davvero molto bene e per questo vogliamo tenerli con noi il più a lungo possibile, perché sono la Roma per me

Il management attuale ha già fatto un gran lavoro, ma possiamo dire che siamo solo all’inizio?

Se vogliamo paragonarlo con il baseball possiamo dire che siamo solo al primo inning. Veramente è così in tutto ciò che abbiamo pianificato: lanciare il brand, il merchandising, le tournée, collaborazioni e partnership che annunceremo nei prossimi mesi e che mostreranno alla gente cosa siamo, per ora siamo solo al primo inning

Luis Enrique ha rappresentato per il calcio italiano una grande novità, non solo tecnica ma anche di mentalità: è questa la strada per raggiungere i risultati?

Riguardo la parte tecnica, noi vogliamo avere il meglio che possiamo, e credo che lo abbiamo. Dal punto di vista della proprietà noi dobbiamo fornire le risorse, come ho detto prima, e se lo facciamo possiamo acquisire quello che ci serve per avere successo

Un famoso proverbio dice : “Tutte le strade portano a Roma”, un bel gioco del destino, vero?

Sì, lo è, mio padre è scomparso due anni fa, proprio questa settimana di due anni fa, lui era di Roma e mi sarebbe piaciuto se avesse potuto assistere a tutto ciò. Mia madre naturalmente è felice per questo, la mia famiglia anche, ma avrei voluto che mio padre avesse avuto l’opportunità di assistere a tutto questo perché l’avrebbe amato più di qualsiasi altra cosa. Mio padre era un vero italiano, un vero romano”.

Noi chiudiamo sempre le interviste con un messaggio…

(subentra mr. Pallotta): Forza Roma!