IL ROMANISTA (V. META) - Un mese fa era il miglior difensore visto alle fasi finali del campionato Primavera, oggi andrà a fare coppia con Juan nel primo allenamento della nuova Roma di Luis Enrique. Ha i contorni di una favola la parabola di Luca Antei, centrale classe 92: il suo colpo di testa a una manciata di minuti dalla fine della sfida contro il Genoa ha spalancato alla Roma le porte della finale di Pistoia, contro il Varese si è confermato insuperabile e ha festeggiato il suo primo scudetto ad appena due anni dalla sua ultima partita con la maglia del Tor di Quinto. Sì perché il ragazzo che almeno fino al ritorno di Burdisso o allarrivo di Kjaer (o chi per lui) sembra destinato a prendersi una maglia da titolare al centro della difesa, fino a due stagioni fa era il più forte di tutti negli Allievi rossoblù, dove giocava da mediano: «Ma un centrocampista del Tor di Quinto difende quasi più di un difensore delle altre squadre» spiegava Luca al termine della gara con il Genoa, che gli ha regalato unimprovvisa celebrità.
È arrivato alla Roma a diciassette anni, quando sembrava troppo tardi perché riuscisse a trovare spazio. Da ragazzino a via del Baiardo giocava insieme a Paolo Frascatore e Simone Sini, che passano in giallorosso nellestate 2006 per i Giovanissimi Nazionali: «Ma non ho mai pensato che il treno fosse passato per sempre. Certo quando sono arrivato alla Roma avevo un po paura che non sarei riuscito a trovare spazio». Quando va a firmare il contratto gli dicono che sarà aggregato alla Primavera e partirà dalla panchina, invece per convincere De Rossi a consegnargli una maglia da titolare lui ci mette poco più di un mese. La personalità con cui va in campo stupisce tutti, dal suo compagno di reparto Alessandro Malomo allo stesso tecnico, che pensava di avere un mediano di troppo e si ritrova con un affidabilissimo centrale in più. La stagione scorsa è stata innanzitutto una conferma: quando i giallorossi sono andati a giocare a Milano contro lInter, il capocannoniere del Viareggio Simone DellAgnello non la prende mai e riesce a segnare sì, ma solo nella proria porta. Di lui si accorge anche Vincenzo Montella, che lo aggrega alla prima squadra in allenamento e lo convoca per tre volte. Quando a Catania Juan deve chiedere il cambio per infortunio, lui è in tribuna, «ma non credo che sarei entrato, ero il nono difensore in rosa», diceva stringendosi nelle spalle il giorno del suo esordio con lUnder 19.
Il capolavoro di Antei sono però le tre partite delle fasi finali: contro Milan, Genoa e Varese dà un saggio del suo repertorio, fatto di precisione negli interventi, senso dellanticipo e uneleganza innata. «Abbiamo già delle richieste per Antei», diceva Bruno Conti quella sera. Invece Luca è ancora qui ed è pronto a stupire ancora. Anche Luis Enrique.