IL ROMANISTA (B. DEVECCHI) - «Se ci sarà lofferta giusta, Pastore andrà via». Semplice. E molto semplicemente lo ha detto il nuovo direttore del Palermo, Sean Sogliano. Al di là delle sparate provocatorie di Zamparini («Pastore se ne va per 50-60 miliardi sennò rimane» oppure, per laltro verso, «Non ho nemmeno unofferta per Pastore») è la prima seria, misurata, apertura alla cessione del giovane fortissimo talentuoso argentino che arriva direttamente da Palermo
E il suo vero grande colpo di mercato (non che Bojan sia proprio da meno ) e cè tutto per pensare che alla fine venga fatto. Limportante è non esagerare. Limportante è quella giusta misura da mantenere in tutto laffare. La Roma finora non si è mai esposta, ha sempre lavo ato sottotraccia. Aspetta da una parte lesito degli eventi che potrebbero anche coincidere con le sentenze apodittiche di Zamparini, cioè che non arrivi nessuna offerta super irrinunciabile al Palermo, dallaltra lavora per creare le condizioni sia ambientali, sia economiche per portare laffondo. Non si vuole urtare la sensibilità di nessuno, tantomeno quella di Zamparini, anche perché non ce nè bisogno. Sabatini ha già il sì del giocatore e del suo ormai famoso agente, Simonian. Sabatini è luomo che dallArgentina ha portato Pastore in Italia. Pastore stima Sabatini, Sabatini che è un poeta e un esteta del pallone, è calcisticamente innamorato del Flaco. Da questo punto di vista è tutto chiaro, a posto, vidimato e sigillato, e non è poco visto che da Bosman in poi la volontà del giocatore è quella che decide tutto.
Lo ha detto lo stesso Sogliano ieri: «Il ruolo dellagente di Pastore è fondamentale. In questo mercato i procuratori svolgono una funzione importante. Laffare Pastore tiene un po in bilico e altre possibili trattative, ma in questo momento è difficile fare programmi sul mercato in entrata, lunica cosa certa è che dobbiamo sfoltire la rosa». Lofferta giusta, non i 50- 60 milioni di Zamparini impossibili nemmeno unofferta provocatoria fatta facendosi forte dal sì del giocatore e da quello di tutto il suo entourage. E una trama da tessere fra Roma, Palermo e lArgentina dove adesso si trova Javier, dove tra poco giocherà la sua Coppa America e dove presto volerà Sabatini. Nellalbiceleste Pastore parla spesso con Burdisso. A Nicolas ha già chiesto, e a più riprese, informazioni su Roma e la Roma. Lui aspetta. Sa che deve fare questo. Per questo finora non ha rilasciato dichiarazioni mirabolanti. Qualche tempo fa ne fece una che letta in filigrana dà ancora il senso delle sue intenzioni: «Giocare nel Barcellona? Con Messi ci gioco già in nazionale». Parole che fanno il paio con quelle detta dal suo agente ma ormai da tempo per spiegare che «Pastore vuole andare in una squadra dove è tit lare, più importante del Palermo, una ribalta più grande, ma dove lui sia al centro del progetto». Tradotto saltando nemmeno troppi passaggi logici: la Roma, non il Barcellona. Ora, per arrivare allofferta giusta ci vogliono i soldi giusti.
Una parte cospicua praticamente due terzi potrebbero arrivare dalla cessione di Mirko Vucinic. La situazione del montenegrino è stata ribadita ieri a Sky dal suo procuratore Alessandro Lucci: «Sì, cè un malessere, un problema ambientale che cè tra lui e i tifosi. Non è più amato, ma a tutto si trova una soluzione. Ora aspettiamo, Mirko si rilassi in vacanza, poi troveremo una soluzione ». Che non sarà il Blackburn di cui si è sparlato ieri: «Io non ho mai parlato con nessun dirigente di questo club. In questo momento qualsiasi eventuale interessamento è messo in standby. Prima dobbiamo parlare con la Roma, poi vedremo il da farsi. Lo stesso Blackburn non credo abbia mai parlato con la Roma. Anche se è un club rispettabilissimo, penso che comunque Mirko meriti una pi zza più grande. Circa 20 giorni fa abbiamo fatto il primo incontro con Sabatini, un incontro amichevole, siamo rimasti che quando Mirko torna dalle vacanze chiariremo gli scenari futuri ». E la Juventus? «I due club non hanno mai parlato. Io ho incontrato i dirigenti bianconeri in occasione di altri giocatori di cui ho la procura. Hanno chiesto solo informazioni generali su Mirko, mai nel dettaglio. La Juventus resta un club ambizioso, così come la Roma». Insomma la situazione è quella di un giocatore che salvo inopinati ripensamenti andrà via. Sempre che la Roma venga soddisfatta dal punto di vista economico. Per meno di 20 milioni Vucinic non si vende.
E quei soldi potrebbero già bastare se al Palermo venissero accompagnati con un giocatore come, per esempio, Erik Lamela. Una delle preoccupazioni maggiori di Zamparini è la sostituzione del suo gioiello. Anche per questo Sabatini presto volerà in Argentina. Per il fantasista del River sarà decisiva la sfida con il Belgrano: se i millionarios non dovesser vincere con due gol al Monumental sarebbero retrocessi per la prima volta nei loro 110 anni di storia, a quel punto il prezzo di Lamela fisiologicamente scenderebbe. Sabatini in Argentina, poi, andrà personalmente a verificare la situazione di Ricky Alvarez, una situazione che sembrava chiusa, sicura, tranquilla e vidimata, e che invece rischia seriamente di sfuggire di mano alla Roma. Gli argentini hanno aperto unasta. Ieri il direttore sportivo del Velez, la squadra di Ricky Maravilla campione dArgentina, è stato chiaro: «Non possiamo trattenerlo, ci sono offerte per lui che non possiamo rifiutare e poi Ricky merita una piazza come lArsenal». Laltro ieri proprio Maurizio Zamparini, lultimo e unico scoglio al matrimonio apparecchiato tra Roma e Pastore, ha sentenziato: «Alvarez ha già firmato con lArsenal». Sembrava pure preoccupato. Ma a lui cosa interessava dirlo? E se Lamela prendesse una strada diversa da quella di Roma direbbe preoccupato «Lamela ha firmato per questo o quello»? Forse quello he è sembrata uningerenza, non lo è. Forse queste due trattative potrebbero riguardarlo da vicino visto che Javier Pastore ha già deciso che tutte le strade che vuole percorrere sono quelle che portano a Roma. Si sa, è così.