CORSPORT (P. TORRI) - Marco Borriello che si lamenta in panchina («Sto in panca io che ho segnato venticinquemila gol», esagerato si potrebbe aggiungere). Claudio Ranieri che gli risponde al termine della partita ("Potevo avere qualche dubbio se mi avesse fatto vedere qualcosa quando è andato in campo»). Roma-Shakthar sarà ricordata pure per questo, ennesimo epidosio
ARMISTIZIO - Ma nel magico mondo della Roma, può succedere che dodici ore dopo, tutto si normalizzi o che si provi a far credere che tutto si è normalizzato, come peraltro è accaduto in più di unoccasione in questa tormentata stagione. Il tecnico ha avuto prima un faccia a faccia con la squadra al completo, ha fatto vedere anche alcuni video in cui sono stati sottolineati gli errori commessi nella partita contro gli ucraini. Poi allenatore e attaccante hanno avuto un chiarimento con lobiettivo di mettere una pietra sopra quando accaduto la sera precedente, il tutto in funzione del bene primario, la Roma. Obiettivo raggiunto.
Meglio così, non possiamo che rallegrarcene, sperando che questo armistizio sia esteso a tutto lo spogliatoio, perché quello che conta, appunto, è il bene primario, la Roma. Eppure in questastagione sono stati già parecchi i motivi di attrito tra allenatore e una buona parte dei giocatori, le discussioni allinterno dello spogliatoio non sono mai mancate, con protagonisti quasi sempre differenti. Quella di mercoledì sera, non è stata la prima volta che il centravanti arrivato dal Milan, è stato al centro di chiacchiere fuori dal campo. Qualche tempo fa venne fuori di una discussione avuta da Borriello con alcuni compagni piuttosto importanti, discussione nata proprio dal fatto che il giocatore parlasse un po troppo, in campo e fuori. Tutto risolto allepoca, tutto risolto adesso con Ranieri. Sperando che duri.
INCONTRO - Al termine di una mattinata piuttosto problematica, Marco Borriello è stato tra i primi a lasciare Trigoria (i giocatori sono usciti in gruppo, in due ondate). Il giocatore si è fermato a parlare con i tifosi presenti che certo non erano dellumore migliore. Qualcuno gli ha fatto notare che il problema non è lui, ma che ci sono altri giocatori che camminano in campo. Borriello ha rifiutato questa tesi: «Non è un discorso di singoli, ma più generale. Dobbiamo considerare il gruppo. Anchio ne faccio parte e quindi è un discorso che riguarda anche il sottoscritto». Non tutti i tifosi presenti la pensano come Borriello. Gli dicono qualcosa di poco riferibile, uno specchietto della macchina del giocatore si rompe, il giocatore a quel punto nonpuò che andare via.