Borriello-Ranieri: chiarimento

18/02/2011 alle 10:46.

CORSPORT (P. TORRI) - Marco Borriello che si lamenta in panchina («Sto in panca io che ho segnato venticin­quemila gol», esagerato si po­trebbe aggiungere). Claudio Ra­nieri che gli risponde al termine della partita ("Potevo avere qual­che dubbio se mi avesse fatto ve­dere qualcosa quando è andato in campo»). Roma-Shakthar sarà ricordata pure per questo, enne­simo epidosio

ARMISTIZIO - Ma nel magico mondo del­la Roma, può suc­cedere che dodici ore dopo, tutto si normalizzi o che si provi a far credere che tutto si è nor­malizzato, come peraltro è accaduto in più di un’occa­sione in questa tor­mentata stagione. Il tecnico ha avuto prima un faccia a faccia con la squadra al comple­to, ha fatto vedere anche alcuni video in cui sono stati sottolinea­ti gli errori commessi nella parti­ta contro gli ucraini. Poi allenato­re e attaccante hanno avuto un chiarimento con l’obiettivo di mettere una pietra sopra quando accaduto la sera precedente, il tutto in funzione del bene prima­rio, la Roma. Obiettivo raggiunto.

Meglio così, non possiamo che rallegrarcene, sperando che que­sto armistizio sia esteso a tutto lo spogliatoio, perché quello che conta, appunto, è il bene prima­rio, la Roma. Eppure in questastagione sono stati già parecchi i motivi di attrito tra allenatore e una buona parte dei giocatori, le discussioni all’interno dello spo­gliatoio non sono mai mancate, con protagonisti quasi sempre differenti. Quella di mercoledì sera, non è stata la prima volta che il centravanti arrivato dal Milan, è stato al centro di chiac­chiere fuori dal campo. Qualche tempo fa venne fuori di una di­scussione avuta da Borriello con alcuni compagni piuttosto impor­tanti, discussione nata proprio dal fatto che il giocatore parlasse un po’ troppo, in campo e fuori. Tutto risolto al­l’epoca, tutto risol­to adesso con Ra­nieri. Sperando che duri.

INCONTRO - Al termi­ne di una mattinata piuttosto proble­matica, Marco Bor­riello è stato tra i primi a lasciare Trigoria (i giocato­ri sono usciti in gruppo, in due on­date). Il giocatore si è fermato a par­lare con i tifosi pre­senti che certo non erano dell’umore migliore. Qual­cuno gli ha fatto notare che il problema non è lui, ma che ci so­no altri giocatori che camminano in campo. Borriello ha rifiutato questa tesi: «Non è un discorso di singoli, ma più generale. Dobbia­mo considerare il gruppo. An­ch’io ne faccio parte e quindi è un discorso che riguarda anche il sottoscritto». Non tutti i tifosi presenti la pensano come Bor­riello. Gli dicono qualcosa di po­co riferibile, uno specchietto del­la macchina del giocatore si rom­pe, il giocatore a quel punto nonpuò che andare via.