Chi è Di Benedetto, l'americano che sogna in giallorosso

26/01/2011 alle 13:05.

MF DJ §(C. AUGELLI) - La sua famiglia è di origini campane, ma lui è nato a Boston. Sposato con Linda, ha cinque figli e risiede tra Myers in Florida e Nahant in Massachusetts. Thomas R. Di Benedetto, è lui il primo e il leader dei cinque imprenditori statunitensi che in queste ore a New York potrebbero trovare l'accordo con Unicredit per l'acquisto della As Roma.

Discreto, pragmatico, con una grande passione per lo sport in generale e per il calcio  italiano, per la As Roma, che guarda sempre sui canali di Rai International. La prima  volta che è arrivato allo Stadio Olimpico, era settembre, per Roma-Inter, ha subito voluto riprendere con un modellino Cisco di ultimissima generazione, il calore dei tifosi  giallorossi. Quella sera segnò Mirko Vucinic e al suo ingresso in campo disse: "come mai  questo giocatore così forte entra solo adesso?". Non è stata l'unica partita di  quest'anno: ma il suo score è tre gare, tre vittorie. Sicuramente porta fortuna.

Ma chi è Thomas Di Benedetto. Prima di tutto, per rimanere nel settore sportivo è uno  dei partner della società proprietaria dei Boston Red Sox dal 1978. Durante questo  periodo è stato testimone in prima linea dell'ascesa del club da una piccola azienda ad  un'organizzazione che adesso può contare sulle migliori pratiche di marketing, di nuovi  media e di tecnologia e design per lo stadio, oltre a poter contare su un management di  altissimo profilo. Ma Di Benedetto ha anche 40 anni di esperienza nell'investment  business ed è fondatore e uno dei principali azionisti di due società di investimento:  Boston International Group e Junction Investors. Il suo profilo internazionale può  contare sulla sua carica di chairman della Watermann International e della It Telecom di  Mosca.

Sin da quando era ragazzo, grazie ai suoi studi al famoso Mit (Massachusetts Institute  of Technology) di Boston ha sviluppato i propri interessi nel settore del real estate. Ma  non solo. Ha lavorato per Morgan Stanley e Salomon Brothers e durante la sua carriera è  stato protagonista di deal importantissimi nel settore finanziario. Nell'ambito hi-tech è stato chairman della Route 2 Digital, specializzata nello sport, nel marketing e nelle nuove tecnologie. Questo gruppo attualmente sta collaborando con la Nike e la Cisco per

sviluppare strategie legate allo sport e chissà che non rientrino questi nomi nel progetto As Roma.

Di Benedetto fa inoltre parte di una serie di trustee di altissimo profilo: tra gli altri il Trinity College ad Hartford, il Boston Biomedical Institute e il Ted Williams  Museum in Florida. E proprio attraverso questi contatti e queste amicizie importanti che  Di Benedetto ha convinto un gruppo di amici milionari a rilevare la As Roma che

rappresenta non soltanto un business, un progetto da sviluppare, ma un sogno da realizzare per milioni di tifosi. Accanto a lui infatti ci sono quattro rappresentanti di altissimo livello di società operanti nel settore immobiliare, del marketing, di fondi di investimento e del settore assicurativo.

Tutti pronti a realizzare il progetto di "media company": una società in grado non soltanto di valorizzare il marchio, anche attraverso la costruzione dello stadio, di sviluppare il merchandising, di puntare sul marketing, ma soprattutto di migliorare le perfomance della squadra che resta il bene primario per chiunque acquisti un club di calcio. Anche perchè con la realizzazione di questo modello di società sportiva si potrà anche perseguire l'obiettivo di legare la quotazione in Borsa del club non solo alla vittoria e sconfitta di una squadra, ma come sarebbe dovuto essere, ai fondamentali di una media company che comprenda un pacchetto ben più ampio.

Ed è proprio questo business plan, questo american dream che potrebbe in queste ore convincere Unicredit. 

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