Totti, l'uomo della Befana

05/01/2011 alle 09:07.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il 2011 della Roma riparte da Francesco Totti. Torna il capitano ed esce Adriano, staffetta passando da un anno all’altro, il 18˚ per il nunero 10. L’Imperatore fa anche la partitella, ma ha bisogno almeno delle stesse sedute di lavoro fatte dai compagni, sei per l’esattezza, per essere pronto. Fuori dunque nelle prossime due gare, all’Olimpico domani contro il Catania e a


, insomma, riavrà il posto da titolare. Ferito dall’esclusione di Milano, con tanto di frase a effetto («Buon Natale? Non per me), Francesco ha una gran voglia di rientrare. E’ una stagione delicata la sua. Non in quanto a presenze, 19 gare dall’inizio su 24 match ufficiali, ma per i gol realizzati, solo 3 (2 su rigore). Allontanato dalla porta dopo l’arrivo di Borriello, corre di più e segna di meno. La posizione, dopo i cinque anni vissuti da centravanti, incide sul suo rendimento: spreca energie, senza però raccogliere frutti. Sta bene, comunque: il 27 dicembre è tornato sotto peso. Ha perso, durante le feste, più di un chilo, scendendo sotto i 75. E pensare che nel periodo d’oro con Spalletti spesso superava i 77.

Non è, però, solo una questione di ruolo. Il capitano aspetta un segnale da Ranieri. Cioè di capire meglio quale sarà il suo futuro: solo il tecnico può spiegarglielo. Un colloquio sincero, senza l’incoronazione durante una conferenza stampa, come può essere quella di oggi a Trigoria e come è accaduto anche in passato. vuole sapere. L’elogio in pubblico sa di zuccherino che comunque non addolcirebbe mai quest’annata. Preferisce essere convocato dall’allenatore. Un incontro che può esserci già in serata in ritiro. Oppure, dopo qualche battuta da spogliatoio, appuntamento tra i due magari venerdì, accantonata la partita di domani. La prima mossa tocca a Ranieri: questo si aspetta Francesco. L’allenatore pensa di schierarlo con Borriello. Per rilanciarlo. Certo, non per scaramanzia, anche se l’ultimo successo della Roma nel giorno della Befana, 9 anni fa contro il Torino all’Olimpico, fu timbrato proprio dal capitano: 1 a 0, il 6 gennaio 2002, dopo slalom e pallone pettinato per superare il Bucci. La febbre di , da sommare all’assenza di Pizarro, può però condizionale le scelte del tecnico che ieri mattina ha provato addirittura il 4-4-2, con Menez e Vucinic larghi. Senza Daniele, a casa da due giorni con l’influenza, sembra improponibile. Quindi fuori Vucinic, con Menez dietro a e Borriello e tre mediani. Al momento il centrocampo dovrebbe essere: Perrotta, Brighi e Greco o Simplicio. Se ce la farà, ballottaggio tra gli ultimi tre.

A parte , c’è grande attesa per la conferenza stampa di Ranieri sui gialli del periodo più che sulla gara di domani con il Catania. Oggi avrà la possibilità di offrire aggiornamenti sul caso Pizarro, di regalare chiarimenti sull’uscita di De Rossi a Milano sui « papponi padroni di Trigoria» che hanno consentito «il massacro di Doni» nei mesi scorsi e, di conseguenza, di ufficializzare il rientro di Julio Sergio, per lui sempre e comunque titolare. Su Adriano può dire la sua, anche se l’Imperatore ha già giustificato il suo ritardo e si è scusato appena messo il primo piede a Trigoria dopo le feste. Intanto, da Rio, la signora Rosilda, cuore di mamma brasiliana, rivela le intenzioni del figlio, sempre al sito odia.terra.com: «Lui vuole tornare in Brasile a giugno, ora è nelle mani di Dio». E nei conti della Banca. Costosissime le due presenze da titolare: 1 milione e mezzo lordo a gara.Stasera Bertelli parte per il Cile. Ha appuntamento con Pizarro in una clinica di Santiago e tornerà lunedì prossimo con la documentazione sul ginocchio malandato del centrocampista. Per ora non si sa se, con il , il 10 gennaio rientrerà anche Pizarroche comunicherà a Bruno Conti la sua decisione nei prossimi giorni. Il cileno non soffre solo per il ginocchio. Il problema, per ora insuperabile, è il rapporto in crisi con Ranieri. Prima di volare a casa, David ha sfogato tutta la sua rabbia, rifiutando di incontrare anche la Sensi.