IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il 2011 della Roma riparte da Francesco Totti. Torna il capitano ed esce Adriano, staffetta passando da un anno allaltro, il 18˚ per il nunero 10. LImperatore fa anche la partitella, ma ha bisogno almeno delle stesse sedute di lavoro fatte dai compagni, sei per lesattezza, per essere pronto. Fuori dunque nelle prossime due gare, allOlimpico domani contro il Catania e a
Totti, insomma, riavrà il posto da titolare. Ferito dallesclusione di Milano, con tanto di frase a effetto («Buon Natale? Non per me), Francesco ha una gran voglia di rientrare. E una stagione delicata la sua. Non in quanto a presenze, 19 gare dallinizio su 24 match ufficiali, ma per i gol realizzati, solo 3 (2 su rigore). Allontanato dalla porta dopo larrivo di Borriello, corre di più e segna di meno. La posizione, dopo i cinque anni vissuti da centravanti, incide sul suo rendimento: spreca energie, senza però raccogliere frutti. Sta bene, comunque: il 27 dicembre è tornato sotto peso. Ha perso, durante le feste, più di un chilo, scendendo sotto i 75. E pensare che nel periodo doro con Spalletti spesso superava i 77.
Non è, però, solo una questione di ruolo. Il capitano aspetta un segnale da Ranieri. Cioè di capire meglio quale sarà il suo futuro: solo il tecnico può spiegarglielo. Un colloquio sincero, senza lincoronazione durante una conferenza stampa, come può essere quella di oggi a Trigoria e come è accaduto anche in passato. Totti vuole sapere. Lelogio in pubblico sa di zuccherino che comunque non addolcirebbe mai questannata. Preferisce essere convocato dallallenatore. Un incontro che può esserci già in serata in ritiro. Oppure, dopo qualche battuta da spogliatoio, appuntamento tra i due magari venerdì, accantonata la partita di domani. La prima mossa tocca a Ranieri: questo si aspetta Francesco. Lallenatore pensa di schierarlo con Borriello. Per rilanciarlo. Certo, non per scaramanzia, anche se lultimo successo della Roma nel giorno della Befana, 9 anni fa contro il Torino allOlimpico, fu timbrato proprio dal capitano: 1 a 0, il 6 gennaio 2002, dopo slalom e pallone pettinato per superare il portiere Bucci. La febbre di De Rossi, da sommare allassenza di Pizarro, può però condizionale le scelte del tecnico che ieri mattina ha provato addirittura il 4-4-2, con Menez e Vucinic larghi. Senza Daniele, a casa da due giorni con linfluenza, sembra improponibile. Quindi fuori Vucinic, con Menez dietro a Totti e Borriello e tre mediani. Al momento il centrocampo dovrebbe essere: Perrotta, Brighi e Greco o Simplicio. Se De Rossi ce la farà, ballottaggio tra gli ultimi tre.
A parte Totti, cè grande attesa per la conferenza stampa di Ranieri sui gialli del periodo più che sulla gara di domani con il Catania. Oggi avrà la possibilità di offrire aggiornamenti sul caso Pizarro, di regalare chiarimenti sulluscita di De Rossi a Milano sui « papponi padroni di Trigoria» che hanno consentito «il massacro di Doni» nei mesi scorsi e, di conseguenza, di ufficializzare il rientro di Julio Sergio, per lui sempre e comunque portiere titolare. Su Adriano può dire la sua, anche se lImperatore ha già giustificato il suo ritardo e si è scusato appena messo il primo piede a Trigoria dopo le feste. Intanto, da Rio, la signora Rosilda, cuore di mamma brasiliana, rivela le intenzioni del figlio, sempre al sito odia.terra.com: «Lui vuole tornare in Brasile a giugno, ora è nelle mani di Dio». E nei conti della Banca. Costosissime le due presenze da titolare: 1 milione e mezzo lordo a gara.Stasera Bertelli parte per il Cile. Ha appuntamento con Pizarro in una clinica di Santiago e tornerà lunedì prossimo con la documentazione sul ginocchio malandato del centrocampista. Per ora non si sa se, con il preparatore atletico, il 10 gennaio rientrerà anche Pizarroche comunicherà a Bruno Conti la sua decisione nei prossimi giorni. Il cileno non soffre solo per il ginocchio. Il problema, per ora insuperabile, è il rapporto in crisi con Ranieri. Prima di volare a casa, David ha sfogato tutta la sua rabbia, rifiutando di incontrare anche la Sensi.