Il modello Barça per la Roma?

18/12/2010 alle 09:49.

IL ROMANISTA (D. GALLI) - La priorità resta un acquirente unico, credibile, che possieda per l’As Roma un serio progetto industriale a lunga scadenza. Ma di fronte all’eventualità di dover svendere il club, oppure di cederlo a investitori non di alto profilo, in ambienti finanziari non viene ritenuta così peregrina l’ipotesi anticipata da

In virtù dell’autofinanziamento, i Sensi potevano benissimo smantellare la squadra, cedendo i pezzi pregiati. Non l’hanno fatto, rinnovando la stima a quel gruppo di campioni che l’anno scorso è andato a tanto così dallo scudetto. Ecco perché adesso è vitale, al di là di chi comprerà l’As Roma, che la squadra vada il più lontano possibile nella rassegna continentale più importante. Stando al documento con cui la Uefa annuncia le cifre dell’edizione 2010/11, finora la nostra società ha incassato dalla 13 milioni di euro solo dai bonus: 3.9 milioni per la partecipazione, 3.3 per ogni partita giocata, 2.8 per i risultati ottenuti nella fase a gironi e 3 milioni per il passaggio agli ottavi di finale. Soldi sicuri, anche se la Uefa rivolge questa raccomandazione alle società: «Invitiamo i club - si legge sul documento - a mantenere un approccio prudente nell’anticipare in bilancio i futuri ricavi della , anche per quel che riguarda le somme prefissate (come i bonus, ndr)». Come a dire: non spendete in maniera scriteriata quello che non avete in cassa. A questi 13 milioni, che potrebbero diventare 16.3 in caso di qualificazione ai quarti (bonus di 3.3), andrà aggiunta un’altra somma relativa al market pool. È la fetta dei diritti tv che viene distribuita a ogni club. Nel caso della Roma, potrebbe essere compresa tra i 7 e i 10 milioni di euro. Senza dimenticare gli incassi al botteghino, sia della fase a gironi, sia dell’andata degli ottavi all’Olimpico. Soldi benedetti.