LAROMA24.IT (Daniele De Angelis) - Un risveglio terribile per tutti, una notizia che inevitabilmente va a colpire tutti gli appassionati di sport. Il mondo del calcio piange Davide Astori, stroncato nella notte mentre era in albergo a Udine. Un lutto che inevitabilmente fa fermare, doverosamente, la giornata calcistica. Un ricordo commosso arriva anche dalla Roma, che lo aveva accolto per una stagione e dai tanti ex compagni di squadra (Totti in primis).
QUEL BLITZ DI SABATINI - In giallorosso Astori c'è stato per una sola stagione, nel 2014/15, il secondo anno della gestione Garcia. Per lui, uno dei giocatori più in vista del Cagliari di Cellino e già nel giro della nazionale, era la grande occasione. Le circostanze del suo arrivo, poi, furono clamorose. Perchè Astori era infatti promesso alla Lazio, poi all'ultimo momento cambiò tutto grazie ad un memorabile blitz dell'allora ds giallorosso Walter Sabatini. Giulini accettò l'offerta della Roma e Astori, invece del contratto con i biancocelesti, firmò prima il rinnovo con il Cagliari (era in scadenza) e poi disse di sì ai giallorossi: prestito per una stagione con diritto di riscatto. Il contro-blitz di Tare nel ritiro rossoblu di Sappada, sulle Dolomiti, non valse a nulla. Pochi giorni dopo Astori sbarcò nella Capitale, e dopo le visite di rito, di nuovo su un aereo per raggiungere negli Usa i suoi nuovi compagni di squadra.
LA PRESENTAZIONE E LA RISPOSTA A LOTITO - Dopo essere diventato ufficialmente un giocatore della Roma, fu lo stesso Astori a commentare, durante la sua presentazione, il suo mancato trasferimento alla Lazio prima di approdare a Trigoria : "I media hanno enfatizzato la vicenda. È stato bravo Giulini a sintetizzarla: c’è stata una trattativa con la Lazio e non si è concretizzata. Quando c’è stata la possibilità di scegliere la Roma non c’è stato nessun dubbio e ho subito detto di sì". E a chi gli chiedeva di rispondere presidente alle frecciatine del presidente Lotito, il centrale rispose prontamente con una battuta: "Lotito ha detto che non sono Maradona? Ovvio anche perché gioco in un altro ruolo. Non avevo un accordo con lui e con la Lazio. Gli accordi si fanno solo quando le società li trovano, se non c’è nulla di concreto è inutile anche parlarne"
IL GOL A UDINE - Nei piani iniziali doveva essere la prima alternativa per la difesa, si ritrovò invece a giocare quasi tutte le partite, per il noto problema occorso a Leandro Castan. Con la maglia giallorossa fece 24 presenze in quella stagione. Nel suo ruolino personale anche un gol, importante e decisivo per la corsa scudetto. Per uno scherzo del destino proprio a Udine. 6 gennaio 2015, si gioca Udinese-Roma, minuto 17: calcio di punizione di Totti, Astori svetta di testa, la palla centra la traversa e si stampa sulla linea di porta. La Goal Line Technology ancora doveva debuttare, per l'addizionale Maresca la palla non era entrata tutta, di diverso avviso l'arbitro Guida, che si prese la responsabilità di convalidare il gol. Una rete pesante, che alimentò le ambizioni di Garcia e dei suoi: il gol di Astori e il pari della Juve con l'Inter portò la Roma a -1 dai bianconeri e dalla vetta della classifica.
LA RINASCITA A FIRENZE - Un sogno alimentato e poi svanito. Alla fine Allegri vinse il suo primo scudetto da allenatore della Juve con 17 punti di vantaggio sulla Roma, che grazie al successo nel derby conquistò l'accesso diretto alla Champions. La stagione di Astori, da professionista esemplare, non bastò per convincere Sabatini, che non esercitò il diritto di riscatto per Astori. "Le scelte sono state condivise con il club ma mi è dispiaciuto apprendere la notizia del mancato riscatto dai giornali – dichiarò in un’intervista di un anno fa a proposito del suo addio alla Roma -. Ho giocato 30 partite e alla fine pensavo che la stagione fosse stata positiva visto il secondo posto. Ma a fine anno pareva fossimo retrocessi”. Dopo la Roma la grande occasione era Firenze, dove aveva trovato continuità, ancora la maglia della Nazionale e un posto da leader, con il culmine della fascia da capitano affidatagli da inizio stagione. Una nuova dimensione, ma il ricordo di quell'esperienza nella Capitale era ancora vivo. "Roma per me è stata un’esperienza importante - disse in un'intervista di 2 anni fa - , purtroppo non sono riuscito ad avere grande continuità, ma resta un’annata utile per la mia carriera". E il suo ricordo, oggi, è inevitabilmente legato a quel gol ad Udine, che alimentò sogni e speranze di tutti i tifosi giallorossi.