LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Ha segnato Francesco Totti. E' successo domenica, ancora. Accade da 22 anni, un'abitudine che si rinnova continuamente e supera le costrizioni spazio-temporali: c'è chi ha dovuto rimandare le operazioni di cambio pannolino per un gol di Totti e oggi è un ragazzo abbondantemente maggiorenne a cui l'ultima apparizione del numero 10 ha allietato l'ansia per gli esami universitari o la ricerca di un lavoro. Chi magari s'è sposato all'alba degli anni '90 e oggi è prossimo alle nozze d'argento con un unico punto di contatto extra-coniugale: Francesco Totti.
L'éra Totti abbraccia due secoli, altrettanti millenni e, fin qui, 25 stagioni calcistiche, di cui le ultime 23 regolarmente a segno. Nella tradizione romana il 23 è un numero di buon auspicio (traduzione fortemente edulcorata...) e ancora oggi, nonostante i 15 allenatori diversi, Totti ha la capacità di accrescere le fortune della Roma. Oltre ad obbligare a rinnovare un'altra pagina dell'enciclopedia del calcio italiano: nessuno, infatti, era riuscito a segnare per così tante stagioni di fila in Serie A. Al massimo Rivera era arrivato a 20. Lo stesso numero di Piola che, tuttavia, non può metterle in fila consecutivamente.
Dall'"invito di Thern per Fonseca, che fa la torre per Totti: sinistro in corsa e palla nel sacco" come narra il servizio televisivo del 4 settembre 1994, all'ultimo atto registrato dell'11 settembre 2016 in ultra HD ci sono di mezzo altri 248 gol solo di Serie A, 3 Papi e 4 Presidenti della Repubblica. Per aiutare la comprensione, Francesco Totti ha segnato prima che fosse presentata sul mercato la Play Station. Mandela, invece, era da pochi mesi stato eletto Presidente del Sudafrica, mentre in Italia faceva il suo ingresso nella Camera dei Deputati tale Berlusconi Silvio. Emiliano Viviano, l'ultimo piegatosi alla volontà di Totti, stava scegliendo cosa farsi regalare per i suoi 9 anni che sarebbero caduti da lì a due mesi. Florenzi, come molti altri suoi compagni, era pronto al suo primo giorno di scuola materna, poco prima Walter Sabatini aveva scovato Zampagna tra i dilettanti per portarlo alla Triestina e in molti non sapevano ancora cosa fosse "Pulp fiction", nelle sale italiane solo a dicembre '94 ma solo per i maggiori di 18 anni.
Quel controbalzo mancino di 22 anni fa gli valse una bicicletta da parte dello zio, l'ultima corsa sotto i resti della Curva Sud una dedica per la zia malata mentre si gratta la commozione dal viso. Senza la necessità di aggrapparsi a goffe citazioni altolocate "acchiappa like" ma con la sola, debordante, potenza della semplicità. Un pallone, una squadra e una promessa che travalica il tempo e le sue mode: sempre e per sempre, dalla stessa parte, lo troverai.