Scarpe da calcio: le evoluzioni degli ultimi anni

04/01/2009 alle 15:33.

LAROMA24.IT - Le scarpe da calcio vengono utilizzate dai primi anni dell'Ottocento ma solo dall'inizio del secolo successivo hanno assunto una forma ed una identità precise. La legalizzazione dei tacchetti avvenne negli anni Venti quando il cofondatore dell'Adidas, Adolf Dassler, costruì scarpe con tacchetti diversi adattabili in base alle condizioni metereologiche e del terreno di gioco. Sono proprio i tacchetti a creare distinzione tra le scarpe da calcio e quelle da calcetto: quelli delle prime, infatti, hanno una base più larga, indispensabile per correre e calciare sui campi d'erba e per evitare, nel contempo, di scivolare. Nelle scarpe da indoor, invece, essi possono anche essere assenti oppure presenti in quantità maggiore rispetto alle

Altro fattore determinante è quello della rigidità: se il piede è fermo e sicuro, la scarpa difficilmente si adatterà al movimento di questi, come diversamente accade con gli scarpini di pelle morbida i quali, piegandosi, rivestono completamente il piede.

Dettaglio da non trascurare è l'allacciatura che può essere sia centrale che laterale. Optando per la seconda fattispecie si evita il fastidio nel momento in cui la sfera viene calciata con il collo del piede. Esistono poi scarpini con punta più o meno arrotandata, che permettono di evitare distorsioni e vesciche che possono formarsi a causa dello strusciare della pelle contro la scarpa. Fu proprio questo il motivo che indusse , nel 2004, ad abbandonare la Nike come sponsor tecnico per sposare Diadora. I contrasti nacquero durante la rassegna europea in Austria e Svizzera quando il numero 10 già nella gara d'esordio contro la Danimarca lamentò di aver giocato sulla "sabbia bollente" rigettando la scarpetta progettata appositamente per lui dalla multinazionale statunitense. Il capitano giallorosso firmò un contratto di quattro anni per un milione di euro circa a stagione ed indossò la nuova scarpa della Diadora in occasione della sfida tra Roma e Messina nel febbraio del 2005. In occasione dei Mondiali 2006, ai quali partecipò bruciando le tappe del recupero di un infortunio assai grave, la Diadora progettò per lui una scarpa costruita intorno al suo piede che garantì, contestualmente, protezione alla caviglia operata.


Altri modelli di scarpini presentano una tecnologia consistente in un sistema di ammortizzazione sotto forma di cuscinetti d'aria racchiusi lungo tutta la lunghezza dell'intersuola che permetteno all'atleta una maggiore sensibilità verso il suolo e un impatto meno duro negli scontri.

L'evolversi dei materiali nell'era del sintetico, ha portato ad una cromatizzazione esasperata del piede del calciatore nonostante il merchandising delle grandi squadre preveda riproduzioni fedeli di scarpe d'annata, magari inservibili per cimentarsi sul campo.

Una delle ultime barriere è stata recentemente abbattuta dall'Adidas che ha progettato per Alessandro Del Piero una scarpa scomponibile, sulla quale basta cambiare un solo componente per ottenere una calzatura adatta a ogni situazione in campo.